All'Inter basta un rigore di Asllani: Verona sconfitto 1-0. Napoli sempre a più tre
L'Inter tiene ancora aperta la speranza Scudetto e batte il Verona 1-0 grazie a un rigore di Asllani. Turnover massiccio per Inzaghi che vince con dieci riserve nell'undici titolare. Per il Verona ancora un po' di lavoro da fare per la salvezza

Un contrasto tra Arnautovic e Valentini
Milano, 3 maggio 2025 - Vincere col minimo sforzo e con le riserve. Fatto. L'Inter tiene la scia del Napoli e batte il Verona 1-0 nell'anticipo del sabato sera grazie a un rigore in apertura di Asllani per fallo di mano, evidente, di Valentini, al termine di una partita giocata al piccolo trotto e con l'evidente distrazione Champions. Inzaghi con dieci seconde linee, tutti preservati i titolari per il Barcellona, compreso Sommer, così l'Inter vince a scartamento ridotto, ma per ora è sufficiente per stare a meno tre dal Napoli vincente a Lecce. Poche cose dal Verona, che non sfrutta una chance per fare almeno un punto contro una Inter distratta e Zanetti dovrà ancora conquistare qualche punto per raggiungere la salvezza.
Asllani di rigore
Massiccio turnover per Inzaghi, partendo dalla porta dove gioca Martinez, a centrocampo ci sono cinque riserve, Zalewski e Darmian larghi, Frattesi, Asllani e Zielinski in mezzo, mentre davanti Correa e Arnautovic. Zanetti con 3-4-2-1 con Niasse e Suslov alle spalle di Sarr. Il possesso palla, ovviamente, è dell’Inter, che gioca di baricentro alto mentre il Verona sceglie un atteggiamento difensivo a protezione delle zone centrali. Al 6’ primo episodio spartiacque della partita. Su uno scambio ravvicinato tra Arnautovic e Frattesi c’è il tocco di braccio di Valentini, non visto da Manganiello, ma c’è il Var che richiama all’on field review: rigore. Dal dischetto va Asllani che spiazza Montipò: 1-0 al 9’. I nerazzurri non si fermano al vantaggio e continuano a fare la partita, con buon ritmo, buon palleggio e buona propensione ad andare in avanti. In difficoltà, invece, il Verona, che non trova manovra per risalire il campo ed è sotto costante pressione difensiva. L’Hellas squilla al 16’ con una bella palla verticale di Tchatchoua per Sarr, che tenta il diagonale destro con Martinez reattivo nella respinta. Succede poco nella fase centrale di primo tempo. L’Inter si permette qualche tocchetto di troppo ma non sfonda verso l’area, mentre il Verona ci prova ma a parte un paio di piazzati non crea granché. Il match scorre via così, con poche emozioni e pochi pericoli dalle parti delle rispettive porte. Una mezza chance la costruisce l’Inter, con Arnautovic che fa da muretto, poi palla a Zalewski e ancora per l’austriaco che però manda il colpo di testa a lato. Per il resto, la partita non ha sussulti e guizzi e solo alla fine Asllani va vicino al raddoppio con un destro a giro da fuori che si spegne di poco alto sopra la traversa. Il Verona, rimanendo basso, rimane in partita e l’Inter, non trovando spazi davanti, amministra il vantaggio iniziale senza forzare eccessivamente le giocate. Al 45’ spaccato ancora Asllani, tra i migliori, con un cross sulla testa di Arnautovic che manda a lato.
Il Verona fa il solletico. Inter ancora a meno tre
Lo spartito non cambia nella ripresa. La palla è dell’Inter, che la amministra, mentre il Verona prova ad alzare i giri del motore ma senza particolari idee in fase di possesso. I nerazzurri possono così gestire e anche sfruttare qualche contropiede, come accade al 47’ al termine di una azione insistita che si sfoga a sinistra con Zalewski murato da Niasse. Soprattutto a sinistra l’Inter trova maggiori spazi e ancora Zalewski si fa notare con un tiro cross che Montipò neutralizza. Dalle parti di Martinez, invece, pochissime cose e una tranquilla giornata in ufficio a parte il diagonale di Sarr a inizio partita. Il Verona, infatti, non sembra essere in grado di impensierire la retroguardia nerazzurra e scoprendosi di più apre il fianco alle ripartenze nerazzurre, una di queste cestinata da Arnautovic che in tre contro due sbaglia la misura del passaggio verso Correa. Cala anche l’intensità della gara. Inzaghi non fa cambi e preserva i titolari per il Barcellona, il Verona non ha la qualità per imbastire una manovra convincente per pareggiare, così ne esce una partita stanca, lenta, poco emozionante. I nerazzurri, inevitabilmente, hanno una priorità ed è la Champions e decidono di gestire il ritmo senza forzare i tempi. Gli scaligeri, così, ci provano da lontano: destro di Duda alto. Suslov ha una buona palla in contropiede su errore della coppia Zalewski-Frattesi, ma il destro è sull’esterno della rete. I primi cambi li fa Zanetti che prova a ravvivare l’attacco con Bernede e Mosquera al posto di Suslov e Sarr, Inzaghi risponde per i venti minuti finali con Dimarco e Mkhitaryan per Bisseck e Zielinski. Il Verona resta in partita ma Martinez è ancora inoperoso, i nerazzurri provano una ragnatela di passaggi per addormentare la partita, ma incorrono in qualche leggerezza di troppo e il risultato rimane in bilico fino alla fine. I padroni di casa rischiano al 75’ quando De Vrij e Darmian si scontrano e lasciano lì una palla che Tchatchoua raccoglie, tuttavia Dimarco devia sul più bello salvando i suoi. Inzaghi opta anche per Taremi in luogo di Arnautovic, molto stanco, per dare maggior brio in fase di ripartenza. Una chance nerazzurra giunge al 79’ per chiudere i conti: ripartenza avviata da Frattesi, poi orchestrata da Mkhitaryan che lascia a Zalewski per il cross sul secondo palo dove il sinistro di Dimarco è sballato. Zanetti si gioca allora le ultime carte con Tengstedt e Kastanos per Niasse e Duda, con l'intento di dare energia all'attacco per l'assalto conclusivo. Inzaghi percepisce che c'è da difendere il risultato e tenere aperto lo Scudetto così ci sono anche minuti per Acerbi al centro della difesa. L'Hellas alza il baricentro e tenta di raggiungere il pari e l'Inter qualche rischio in fase di impostazione se lo prende, ma nulla che possa riaprire i giochi. Gli ultimi minuti scorrono via con i padroni di casa che, sapientemente, addormentano la partita. In gergo si dice 'bucare' il pallone. L'Inter tiene la scia del Napoli. E' sempre meno tre a tre partite dalla fine.
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