Inter alla conquista della Champions: Inzaghi e Lautaro guidano la sfida decisiva

L'Inter si prepara per le partite cruciali con Inzaghi e Lautaro, puntando alla vittoria in Champions League.

di MATTIA TODISCO
22 maggio 2025
Lautaro Martinez, 27 anni, ventidue gol in 48 partite in stagione con l’Inter

Lautaro Martinez, 27 anni, ventidue gol in 48 partite in stagione con l’Inter

Ci si giocherà tutto contro due squadre dalle città bagnate. Dal lago di Como, dal fiume di Parigi, anche se contro i giovanotti alla riscossa rimessi in riga da Luis Enrique si giocherà a Monaco di Baviera, dove passa l’Isar. Saranno i luoghi in cui l’Inter proverà ad abbeverarsi alla fonte delle vittorie, prolungando le stagioni vincenti con Simone Inzaghi alla guida. Nelle tre precedenti il tecnico ha sempre strappato almeno un titolo e lo ha fatto, grazie a Coppe e Supercoppe, in anticipo sul mese di maggio, quello in cui solitamente ci si gioca la posta in palio più ghiotta. All’appello mancano due partite, le più importanti. Potrebbero essere tre solo nel raro caso in cui l’Inter dovesse pareggiare a Como e il Napoli perdere in casa col Cagliari. Un colpo di scena, non che finora ne siano mancati.

Per tuffarsi nelle partite ad alto contenuto di pressione, ci si affiderà a chi può reggerla meglio, contando su una bacheca già ben affollata di trofei. Lautaro Martinez sa il fatto suo, quanto a medaglie al collo. Con l’Argentina è campione mondiale e del Sudamerica. Con l’Inter sfoggia tuttora il tricolore in pieno petto, sebbene la detentrice sia a un passo dal cambiare. Lo 0-0 della capolista Napoli a Parma, in contemporanea col 2-2 del Meazza, ha aumentato i già corpulenti rimpianti nerazzurri. Inzaghi non vuole averne di ulteriori, qualora dal Maradona dovessero arrivare ulteriori regali inattesi. Si affiderà quindi al suo capitano, non più confinato a soffrire in tribuna in attesa che i muscoli tornino a funzionare, bensì inserito in distinta. Titolare o forse no, più probabile la seconda ipotesi. Se a Napoli la strada dovesse risultare in discesa per i partenopei, Inzaghi potrebbe optare per utilizzare il confronto col Como quale semplice prova generale in vista del 31 maggio, quando tanti dei suoi giocatori (e lui con loro) proveranno a vincere la prima Champions della carriera.

Nel lungo curriculum di successi, nemmeno Lautaro può vantare la Coppa dalle grandi orecchie. È arrivato in finale due anni fa, partecipando al confronto perso (con qualcosa più dell’onore delle armi e almeno una grande occasione sulla coscienza) al cospetto del Manchester City. La partita che, a detta di molti dei protagonisti, ha dato la consapevolezza servita a restare ai vertici l’anno dopo, conquistando il ventesimo Scudetto, inciampando però agli ottavi di Champions contro l’Atletico Madrid. Per non perdere il treno, Lautaro ha sfidato anche le leggi del tempo. Dopo l’infortunio muscolare in Barcellona-Inter, non era pensabile vederlo titolare sei giorni dopo, alla semifinale di ritorno. "Ho passato due giorni a piangere - ha dichiarato al sito dell’Uefa - ma non potevo saltare quella partita. Dal momento in cui sono stato scelto come capitano ho cercato di dare l’esempio in tutti i modi. Quest’anno è stata un’ottima dimostrazione di quello che per me è l’Inter".

La Champions, invece, rappresenta "un sogno ad un passo da noi. Voglio raggiungere quest’obiettivo che all’Inter manca da tantissimi anni". Dal 2010, la finale decisa dalla doppietta di Milito. Suo ex compagno di squadra, che il “Toro“ sostituì per l’esordio in prima squadra e successivamente il ds (oggi presidente) del Racing che lo cedette all’Inter. Chissà che a Monaco non possa avvenire un altro simbolico passaggio di consegne.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su