Inter-Barcellona: sfida cruciale in Champions League dopo blackout in Spagna
L'Inter affronta il Barcellona in un momento difficile, cercando riscatto in Champions League dopo tre sconfitte consecutive.

Lautaro Martinez, 27 anni, otto gol e un assist in questa Champions con l’Inter
Sembra destino che alla vigilia di un incrocio di Champions League tra Inter e Barcellona si scatenino eventi di portata mondiale. Nel 2010 fu l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull, in Islanda: voli internazionali paralizzati e catalani costretti al viaggio in pullman per raggiungere Milano e disputare la semifinale d’andata. Stavolta a vivacizzare l’anti-vigilia è stato il blackout che ha colpito la Spagna, sebbene con effetti non ancora parificabili a quelli di quindici anni fa.
Dopo l’allenamento mattutino, dunque, i nerazzurri dovrebbero partire alla volta della Catalogna per la sfida di domani sera alle 21, un appuntamento chiave della stagione che arriva dopo tre ko consecutivi senza segnare nemmeno una rete. Non solo il momento peggiore dell’annata, ma forse dell’era Inzaghi.
Serve ottimismo, per credere nell’impresa allo stadio Lluís Companys, alias Montjuic, da mesi casa provvisoria dei blaugrana. I motivi per essere pessimisti sono diversi. La squadra di Flick ha appena conquistato la Coppa del Re in finale contro il Real Madrid, si presenta all’evento con un morale molto diverso da quello che si respira ad Appiano Gentile. È arrivata a 155 gol stagionali, non l’avversario migliore per chi ne prende almeno uno da nove gare consecutive. Persino senza Lewandowski, ha dimostato nelle uscite più recenti di poter colpire in ogni modo, con tanti giocatori, senza troppo preoccuparsi delle concessioni difensive. Il Barcellona odierno è un pugile che scopre la guardia per vincerla con un pugno in più, non certo subendone uno di meno. Inoltre, nella sventurata gara casalinga con la Roma, si è fermato Pavard per una distorsione alla caviglia sinistra, confermata anche nella giornata di ieri.
Sarà fondamentale aggrapparsi alle poche certezze rimaste. La prima è che le prestazioni in Champions sono state migliori che in campionato. L’Inter è la squadra con la difesa meno battuta, cinque reti al passivo in dodici gare. Ha caratteristiche che ben si sposano per far male ai catalani: palleggio sì, ma unito alla capacità di fare densità nella propria trequarti e partire con precisi contropiede a sfruttare gli spazi, che in Europa sono più ampi alle spalle della linea difensiva. Porzioni di campo nelle quali dovranno lanciarsi i giocatori di maggior gamba, da Dimarco (a meno che Inzaghi non decida di puntare su un più performante Carlos Augusto) a quel Dumfries appena tornato a disposizione in campionato. Oppure Thuram, che ieri ha lavorato di buona lena per conto proprio e oggi conta di potersi allenare col gruppo per mettersi a disposizione. Magari non dal 1’, il che apre un ballottaggio Taremi-Arnautovic per affiancare Lautaro all’inizio. Un comun denominatore delle tre sconfitte consecutive senza reti è stato proprio l’assenza del francese.
I tifosi non disperano: per il ritorno del 6 maggio, ieri, c’erano 70mila persone in coda sui canali dedicati alla vendita libera.
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