Inter, ecco la panchina lunga. Dalle critiche agli applausi. Il riscatto di Arnautovic dopo l’inverno con la valigia

L’austriaco ha segnato il suo primo gol in campionato in un momento delicato. L’addio in estate sembra però scontato, Oaktree punterà su giocatori più giovani. Contro la Fiorentina determinanti anche le prove di Carlos Augusto e Zielinski.

di MATTIA TODISCO
12 febbraio 2025
L’austriaco ha segnato il suo primo gol in campionato in un momento delicato. L’addio in estate sembra però scontato, Oaktree punterà su giocatori più giovani. Contro la Fiorentina determinanti anche le prove di Carlos Augusto e Zielinski.

L’austriaco ha segnato il suo primo gol in campionato in un momento delicato. L’addio in estate sembra però scontato, Oaktree punterà su giocatori più giovani. Contro la Fiorentina determinanti anche le prove di Carlos Augusto e Zielinski.

Un solo gol in campionato, ma nel momento giusto. È il destino delle seconde linee: giocano poco, gli viene chiesto tanto. Devono spremere il massimo dai pochi spicchi di calcio che vengono loro concessi e Marko Arnautovic, lunedì sera, è riuscito nell’impresa. Non sono tantissimi i calciatori nella storia capaci di ritagliarsi il ruolo di “uomo della provvidenza“. Restando all’Inter, era una caratteristica che aveva Julio Cruz, prontissimo dal secondo zero, una volta alzatosi dalla panchina.

Ad Arnautovic il ruolo di outsider subentrante ha spesso creato più problemi che complimenti. La stazza imponente richiede rodaggio, i muscoli sono diventati più “soffici“ con l’andare delle stagioni. Mettiamoci pure che ad inizio carriera erano frequenti defezioni e ritardi a riunioni o allenamenti. Con gli anni l’austriaco è diventato un professionista esemplare, negli atteggiamenti e nel fare gruppo. Quando ha segnato, in questo anno e mezzo in nerazzurro, i compagni si sono lanciati in abbracci, lodi tecniche ("È uno dei calciatori più intelligenti con cui ho giocato", disse Barella qualche mese fa) e umane. "È giusto spendere due parole per lui: è importante per noi dentro e fuori dal campo, meritava questa soddisfazione", ha sentenziato Inzaghi.

Non significa, salvo decisioni che desterebbero sorpresa, che a fine stagione gli verrà prolungato il contratto in scadenza. Il nuovo corso di Oaktree è indirizzato verso forze più giovani. Già a gennaio la dirigenza si è cautelata con una serie di richieste d’informazioni, nel caso in cui Arnautovic o Correa (che lunedì era assente e proverà a recuperare per Juventus-Inter) avessero ricevuto l’offerta giusta. Lo ha confermato Joao Felix durante la presentazione, un tentativo era stato fatto anche per Asensio. Nulla di fatto e almeno a giugno Arnautovic arriverà con la stessa maglia.

Il 2-1 alla Fiorentina è frutto dell’apporto arrivato dalla seconda linea e non solo per il match winner. A servirgli la palla giusta è stato Carlos Augusto, col piede debole (il destro) e sorprendendo nettamente De Gea. Lo spagnolo non si aspettava il tocco di prima ed è rimasto di sasso a guardare la palombella disegnata per la testa dell’attaccante, il cui terzo tempo ha sovrastato il troppo statico Ranieri. Dalla panchina, dopo l’intervallo, si è alzato col giusto piglio Zielinski, vestendo i panni del regista al posto dell’ammonito Calhanoglu. Le giocate più belle le ha sfoderate il polacco, una delle quali in mezzo al traffico di avversari viola che lo contornavano. Danzando sul pallone e verticalizzando al momento giusto, l’ex Napoli ha mandato in porta il connazionale Zalewski, nuovamente brillante nello scampolo a lui riservato, dopo aver già siglato un assist contro il Milan.

Risposte che Inzaghi si tiene ben stretto, considerando il calendario foltissimo che lo attende ancora e i dubbi che circolano attorno ad alcuni giocatori verso il derby d’Italia di domenica, dove mancheranno gli ultras ospiti per protesta contro le modalità di vendita dei tagliandi. Thuram ha preso un colpo a una caviglia, andrà valutato. Dimarco ha fatto cinque giorni di fila con 38 di febbre. Arnautovic, come detto, ha lasciato il Meazza coi crampi. La buona novella è che c’è una settimana quasi intera per riprendersi, riposarsi (come accaduto ieri) e allenarsi (da oggi). Avendo centrato direttamente l’accesso agli ottavi di Champions, i nerazzurri non devono preoccuparsi dei playoff. Affronteranno quindi Juventus e Genoa senza altre competizioni di mezzo.

Nel frattempo è tornato ufficialmente a Milano il “gioiellino“ Valentin Carboni, fermo dal 12 ottobre per la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Era in prestito all’Olympique Marsiglia, le società hanno trovato un accordo per un rientro anticipato.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su