Inter, vittoria o fallimento: si gioca tutto in una notte. Perché i nerazzurri devono crederci

Dal possibile triplete al rischio di chiudere la stagione senza titoli: la Beneamata vuole evitare la beffa contro il Paris Saint Germain

di FRANCESCO BOCCHINI
31 maggio 2025
Inter, vittoria o fallimento: si gioca tutto in una notte. Perché i nerazzurri devono crederci

Monaco di Baviera, 31 maggio 2025 - Tutto in una notte, la più importante. All'Allianz Arena di Monaco di Baviera, l'Inter si gioca la possibilità di tornare sul tetto d'Europa a distanza di 15 anni dall'ultima volta. Non solo, perché i nerazzurri hanno l'occasione, contro il Paris Saint Germain, di smaltire definitivamente la delusione di due anni fa, quando dovettero cedere di misura al Manchester City. Una delusione cocente quella, così come delle delusioni - fatte le debite proporzioni - sono arrivate anche in questa stagione, nella quale la Beneamata non ha vinto ancora nessun trofeo. Prima la Supercoppa italiana, poi la Coppa Italia, infine lo Scudetto: tutti obiettivi sfumati, uno dietro l'altro. Ma per fortuna dei lombardi, il traguardo più ambito è ancora lì, ad un passo. 

Lautaro Martinez a Monaco di Baviera (Ansa)
Lautaro Martinez a Monaco di Baviera (Ansa)

Il percorso europeo

Conquistare questa Champions League, rappresenterebbe per la truppa di Simone Inzaghi il coronamento di un percorso in campo internazionale straordinario. A cominciare dalla fase campionato, chiusa al quarto posto con 19 punti e una qualificazione agli ottavi conquistata con autorità. Con sei vittorie, un pareggio e una sola rete subita in otto partite, l’Inter dimostra solidità, fame e qualità da big europea. Qualità che Lautaro Martinez e compagni ripropongono anche nella fase a eliminazione diretta. Agli ottavi, la Beneamata supera il Feyenoord centrando una doppia vittoria che vale i quarti. Nel turno successivo, i milanesi scrivono un’altra pagina memorabile della loro avventura europea, eliminando il Bayern Monaco con due prestazioni straordinarie: in Baviera, dove andrà in scena l'atto conclusivo, l'Inter si impone 2-1 e a San Siro completa l'opera, pareggiando 2-2. La semifinale contro il Barcellona è di quelle da tramandare ai posteri: entrambe le sfide vanno in archivio sul 3-3, con Acerbi a salvare i suoi in extremis al ritorno. Nei supplementari poi Frattesi sigla il definitivo 4-3, regalando ai nerazzurri il pass per la finalissima. 

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Male in Italia

Insomma, un cammino contraddistinto dalla continuità di rendimento e dalla massima concentrazione, in ogni appuntamento. Quella continuità e quella concentrazione che ai lombardi sono mancate invece in Serie A, venendo beffati in prossimità dello striscione del traguardo dal Napoli, e pure nelle coppe nazionali. A un certo punto, la Beneamata ha avuto perfino la chance di replicare il triplete del 2010, prima di essere cacciata fuori in semifinale di Coppa Italia dal Milan. Dalla possibilità di fare incetta di titoli al rischio di non alzare al cielo neppure un trofeo. L'Inter e Inzaghi hanno un'ultima, grandissima, opportunità per evitare quello che per certi versi potrebbe essere considerato un fallimento. Anche se, utilizzare questo termine per una squadra arrivata sino all'atto conclusivo di Champions League e arrivata a giocarsi lo Scudetto sino all'ultima giornata, risulterebbe alquanto difficile. 

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