Inter in finale di Champions League: trionfo epico contro il Barcellona

L'Inter di Inzaghi conquista la finale di Champions League con una vittoria storica contro il Barcellona a San Siro.

di GIULIO MOLA
8 maggio 2025
La gioia di Simone Inzaghi abbracciato dai suoi giocatori dopo la bellissima vittoria nel ritorno contro il Barcellona

La gioia di Simone Inzaghi abbracciato dai suoi giocatori dopo la bellissima vittoria nel ritorno contro il Barcellona

Ieri mattina, dopo aver aperto gli occhi, molti interisti hanno pensato: ma è tutto vero o è stato un sogno? Sì, è successo davvero. Serviva qualcosa di epico, è stato fatto qualcosa di epico.. "Ma quanto c... è bello essere nerazzurri", scriveva Federico Dimarco sui “social“. E ancora: "Non poteva che finire così - fa notare Marcus Thuram - 80.000 contro 11". Il 6 maggio di Milano resterà nella storia (come il nefasto 5 maggio di Roma ), questo è sicuro. Sembrava impossibile salire oltre il 3-3 del Montjuïc. Invece a San Siro è successo, lì dove si è sfogliato un romanzo che nessuno potrà mai dimenticare. Le straordinarie parate di Sommer, la grandezza di Yamal, le reti di Lautaro, Calhanoglu, Acerbi e il sigillo finale di Frattesi, l’uomo dei gol pesanti (scudetto della Seconda Stella) che si è abbattuto sul Barcellona come un castigo divino.

L’Inter di Simone Inzaghi corona in una notte il sogno di ogni tifoso: vincere così, dopo aver raschiato il fondo del destino, è ancora più bello. Certo, ci sono voluti sette gol in due partite per mandare a casa gli azulgrana; ma è anche vero che fra quarti di finale (Bayern Monaco) e semifinale (contro i catalani) i nerazzurri sono andati a segno ben 11 volte. Tanta roba. Così si conquista una finale nell’annata infinita (l’Inter diventa la squadra italiana che giocherà più partite in una singola stagione, ben 62), così si mettono in cassa 132 milioni (senza considerare gli introiti del botteghino) che aprono interessanti prospettive sul prossimo mercato.

Se ai calciatori vanno riconosciuti tanti meriti, è giusto anche dire che Inzaghi si è preso una bella rivincita. Dal suo arrivo sulla panchina dei nerazzurri (stagione 2021/22), l’Inter è una delle due squadre, insieme al Real Madrid, ad aver raggiunto più volte la finale di Champions League: due in quattro stagioni. Immensa. Lo stesso presidente Beppe Marotta ha voluto sottolineare la bontà del lavoro del tecnico che presto verrà gratificato con il prolungamento del contratto fino al 2027. "È stata una partita epica tra due grandi squadre, la più emozionante della mia carriera. Merito di allenatore, giocatori e di questo splendido pubblico - sottolinea il numero uno del club -. Simone Inzaghi è il centro di questo modello, supportato dalla società e dalla nuova proprietà. È la vittoria di tutti ma soprattutto del nostro allenatore". Parole dolci come il miele dopo le ultime settimane complicate, in cui si è temuto il crollo dei campioni d’Italia e al tecnico venivano fatte critiche tanto ingiuste quanto eccessive (dalle sostituzioni sbagliate all’incapacità di “leggere“ certe partite). "E invece voi non sapete quanto sia cresciuto, quanto sia bravo, quanto sia legato al gruppo il nostro allenatore", sussurra ai piani alti di Viale della Liberazione chi conosce bene Inzaghi. Il quale si gode il suo momento, quella che ha definito "una cavalcata commovente". Il regalo più bello anche per papà Giancarlo che già nei giorni scorsi aveva festeggiato la promozione in A col Pisa di Pippo (Inzaghi). In famiglia una settimana indimenticabile. Anche se Simone non dimentica... e trova il tempo per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Abbiamo imparato dalla partita di andata. E abbiamo visto tutti che c’è stata una squadra, la nostra, che ha dato il cuore. Non siamo mai stati presuntuosi". E ancora: "Chi sostiene che l’Inter deve scegliere una competizione piuttosto che l’altra dice una grandissima fesseria. L’Inter non sceglie. In Coppa Italia siamo stati battuti, in campionato ce la giocheremo fino all’ultima goccia di sudore e vedremo cosa succederà in finale di Champions. Il meglio deve ancora venire". Non fa nomi ma si capisce bene che c’è un neppure troppo sottile filo rosso che unisce la prestazione coi blaugrana ai giudizi negativi più recenti. "Ora non siamo più in finale da sfavoriti? Siamo cresciuti – sottolinea –. Ho sentito qualcuno che ha criticato il fatto che abbia parlato del ranking… Non era certo per fare i complimenti a Inzaghi, era per farli a questi ragazzi. Per sottolineare il loro percorso visto che Bayern e Barcellona ora sono le due squadre migliori in Europa".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su