Inter: Incontro decisivo per il futuro di Inzaghi tra rinnovo e addio

Inzaghi valuta il futuro all'Inter tra offerte estere e rinforzi in rosa. Marotta e Ausilio pronti a discutere.

di MATTIA TODISCO
3 giugno 2025
Il presidente Beppe Marotta, 68 anni, con Simone Inzaghi, 49

Il presidente Beppe Marotta, 68 anni, con Simone Inzaghi, 49

Il giorno delle decisioni arriva a stretto giro con un crollo verticale. "Difficile da accettare, che lascia tanta amarezza e che richiederà tanto tempo per essere compreso", per usare le parole di Alessandro Bastoni su Instagram. Il quarto anno dell’era Inzaghi all’Inter è agli sgoccioli, vanno rinnovate le promesse oppure ci si dirà addio. Attorno a un tavolo, oggi, si siederanno il tecnico, il presidente Beppe Marotta, il ds Piero Ausilio con il suo vice Baccin e probabilmente anche Oaktree, rappresentata da Katherine Ralph. L’epilogo è da scrivere, soprattutto da parte del tecnico: la società ha già deciso che preferirebbe proseguire il rapporto.

Nella scelta di Inzaghi influiranno diversi fattori. Non per forza quello economico, perché l’allenatore piacentino sa che l’Inter non ha la forza economica di pareggiare l’offerta dell’Al-Hilal da una trentina di milioni l’anno, nonostante la valanga di denari arrivati coi premi Uefa. Conteranno, più degli investimenti per il suo ingaggio (che potrebbe anche rimanere il medesimo a 6,5 milioni a stagione rinnovando fino al 2027), quelli per rafforzare la rosa. La società ha dato un primo segnale acquistando Sucic a 14 milioni e Luis Henrique, sbarcato ieri a Milano, a 23, per entrambi con bonus a margine. Non sembra quindi mancare la volontà di rafforzarsi. Inzaghi vuole però gente pronta. Alcuni slot in rosa si libereranno non rinnovando i contratti di Correa o Arnautovic. Altre caselle potrebbero svuotarsi pagando una penale presente in alcuni contratti (Darmian, Acerbi e Mkhitaryan) ma i sostituti dovranno essere all’altezza. Anche qualora dovessero esserci cessioni, vedi quel Frattesi sul piede di guerra per non essere stato impiegato a Monaco.

Il tecnico è scottato da una serie di precedenti. Quando la scorsa estate ha chiesto Hermoso gli è stato preso l’acerbo Palacios, che a gennaio è finito in prestito al Monza, dove è retrocesso. A sinistra ha visto arrivare un anno e mezzo fa Buchanan, anche il canadese è stato ceduto a titolo temporaneo. Qualche messaggio in controtendenza è arrivato. Oltre ai due nuovi innesti, sarà riscattato Zalewski e si lavora a un nuovo attaccante per andare al Mondiale per club: sul taccuino il parmense Bonny, ma potrebbe anche essere Hojlund. Serve però l’ok del Manchester United (che lo ha pagato 80 milioni complessivi nel 2023) al prestito. In progetto anche l’arrivo di un difensore di alto livello, più probabilmente tra luglio e agosto.

Se non si dovesse trovare un accordo, la priorità diventerebbe trovare il successore in panchina. Strade semplici all’orizzonte non ce ne sono. Fabregas piace, ma il Como ha già respinto la Roma ed è pronto a battagliare. De Zerbi sembra avviato verso una prosecuzione con l’Olympique Marsiglia, anche se ha una clausola da 6 milioni per liberarsi dal contratto. Sullo sfondo ci sono anche Chivu e Vieira. Nessun tecnico, però, con un curriculum già da vincente. A meno che non si dovesse tentare la strada di un clamoroso Mancini-ter.

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