Inter, la rimonta in testa. Il Monza sogna il colpaccio. Arnautovic dà la sveglia
I nerazzurri allungano in vetta dopo un primo tempo che sembrava stregato. L’austriaco riapre i giochi, la rete decisiva segnalata dalla goal line technology.

Il gol di Marko Arnautovic che ha lanciato la rimonta dell’Inter contro il Monza, nella ripresa arriverà il sorpasso
Il sabato del calcio milanese è una fotocopia tra pomeriggio e sera. Da 0-2 a 3-2, capita all’Inter dopo il Milan. Contro il Monza fanalino di coda, la capolista rischia di perdere altri punti già lasciati ai brianzoli con l’1-1 dell’andata, ma si risveglia al momento giusto. Per la squadra di Nesta è un’altra batosta, altri segnali di un’annata no, come il pallone della rete decisiva che supera la linea per questione di centimetri.
La gioia finale dei tifosi di casa è corroborata dall’iniziale delusione. A un passo dall’intervallo, il tabellone dice che la prima della classe è sotto di due reti contro l’ultima, frutto di una frazione in cui i nerazzurri fanno possesso senza quasi mai accelerare. Gli ospiti si arroccano davanti a Turati e hanno buon gioco suI ritmi non infernali della sfida. L’estremo difensore biancorosso sventa un primo tentativo di Arnautovic, fa lo stesso su Lautaro. L’argentino segna sulla ribattuta, ma toccando di mano (lo ravvisa il Var). Salvo dal possibile svantaggio, il Monza prosegue nel copione tracciato e inaspettatamente passa, grazie a un’invenzione di Dany Mota che libera Birindelli in solitudine davanti a Josep Martinez. È un gol su azione che mancava da sei partite. Arriva addirittura il bis: Keita si accentra da sinistra a destra e fulmina il portiere avversario con la parabola a giro. In un Meazza ammutolito, l’urlo di battaglia lo rilancia Arnautovic: torre di Dumfries e gol di testa a due passi dalla porta. Il risultato dell’intervallo ha del clamoroso anche così, 1-2.
A Inzaghi il primo tempo è evidentemente piaciuto poco, visto che ne cambia due nell’immediato: Bisseck e Carlos Augusto per Pavard e De Vrij. Adesso l’Inter punta sulla vigoria fisica. Dumfries galoppa a destra e impegna Turati. Ancora l’olandese pesca Lautaro in area, colpo di testa alto. L’angolo giusto lo trova Calhanoglu, col destro in corsa dal limite. Il vantaggio monzese è svanito, con la parità ristabilita Nesta cambia una punta (Ganvoula per Mota) e aggiunge un difensore (Lekovic per Castrovilli), mentre Inzaghi gioca la carta Thuram con Zielinski (fuori Arnautovic e Mkhitaryan). L’ultima sostituzione interista arriva subito dopo: il polacco chiude la sua gara in 3’, infortunato, lasciando spazio a Correa. Il figlio d’arte francese, invece, sfiora due volte il gol, prima di testa e poi di piede. I tre attaccanti riempiono l’area e quando Lautaro prende lo specchio con la deviazione in tuffo (deviata da Kyriakopoulos) non basta nemmeno Turati, il cui intervento salvifico arriva con la palla già dentro. Il poker sfuma perché Thuram se lo divora: palo a porta quasi sguarnita. Al triplice fischio, San Siro tira un sospirone da tre punti.
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