Inter-Lazio: Thuram guida l'attacco nerazzurro per la sfida decisiva a San Siro
L'Inter affronta la Lazio a San Siro con Thuram in attacco e Inzaghi al timone, puntando allo scudetto e alla Champions.

Marcus Thuram, 27 anni, è nato a Parma dove giocava il padre Lilian
All’apice di una stagione che potrebbe entrare nella leggenda, l’Inter arriva all’ultima curva con il piede sull’acceleratore e lo sguardo fisso su due obiettivi. Al timone Simone Inzaghi, al centro dell’attacco di nuovo lui, Marcus Thuram. Faro, l’uomo da cui passa tutto con Lautaro ancora ai box. Il francese è l’anima nerazzurra: detta i tempi, unisce i reparti, alza i giri del motore quando serve. Lo ha fatto in modo superlativo, ad esempio, a Barcellona, quando a mezzo servizio ha dato il segnale con un gol “alla Crespo”. Il record di gol in un campionato nazionale è già in tasca da tempo, la gerachia l’ha riscritta proprio il tecnico piacentino. Lautaro sempre cuore del tutto, ma Thuram come fulcro, in virtù di doti che sposano potenza, velocità e produzione offensiva.
Un anno fa i ruoli erano invertiti, il capitano ha segnato alcuni passi fondamentali, ma la continuità è stata rappresentata dal figlio del grande Lilian. Un’intuizione azzeccata della società, l’ennesima valorizzazione che arriva dalla panchina. Ora Marcus è un giocatore di riferimento, in Italia e in Europa. E da lui è nata la spinta per credere nell’impresa, che ovviamente vive anche nei numeri, con 14 reti in campionato e 4 in Champions League. Serviranno le sue proiezioni, le sue giocate improvvise. E anche la sua leadership, evideziata dopo Inter-Barcellona con il compagno Dimarco: "L’ho incoraggiato, gli ho detto che era normale che Yamal lo superasse. Ma che non dovevamo arrenderci, dovevamo solo continuare a stancarlo".
Domani sera, alle 20.45, San Siro sarà il teatro di un crocevia decisivo: contro la Lazio, quinta in classifica e ancora in corsa per un posto in Europa, i nerazzurri si giocano le ultime chance scudetto. Il Napoli guida con 78 punti, l’Inter insegue a 77. La finale di Champions contro il PSG, il 31 maggio a Monaco di Baviera, può aspettare: ora c’è da provarci, qui e adesso. Simone Inzaghi lo sa e ha deciso di rilanciare, mettendo da parte calcoli e turnazioni. Spazio per Sommer, Acerbi, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Dimarco: il cuore dell’Inter titolare torna al centro della scena, nella notte più importante del campionato.
Solo Lautaro Martinez, ancora alle prese con un’elongazione muscolare, sarà risparmiato. In attacco, agirà Mehdi Taremi, clamorosamente rilanciato dopo mesi di poco o nulla dallo splendido impatto con il Barcellona. A centrocampo, Zielinski prenderà il posto di Mkhitaryan – che si accomoderà in panchina insieme a Frattesi e Pavard, tutti recuperati e pronti a subentrare se necessario.
Una squadra solida, pronta a sfidare una Lazio che dovrebbe recuperare Isaksen e si gioca tanto quanto i padroni di casa: un posto in Champions o almeno in Europa League, con la Roma troppo vicina e attesa da un Milan uscito con il morale a pezzi dalla figuraccia della finale di Coppa Italia con il Bologna. Sarà l’ultima a San Siro per questa stagione, e il Meazza si prepara al sold-out. Cancelli aperti dalle 18.45, atmosfera da grande notte. San Siro ci crede: un popolo pronto a spingere la propria squadra verso la vittoria, sperando in buone notizie da Parma. Tutto in una sera, tutto in una partita. L’Inter non può più sbagliare. Ma non dipende solo da lei.
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