Inter, Marotta annuncia Chivu: "Il profilo ideale. Vi spiego l'addio con Inzaghi"
Le parole del presidente nerazzurro, presente al Festival della Serie A a Parma: "La decisione di Inzaghi ci ha trovato parzialmente preparati, perché non c'era la certezza dell'addio"

Cristian Chivu sulla panchina del Parma durante la stagione appena conclusa (Ansa)
Parma, 6 giugno 2025 - Christian Chivu sarà il prossimo allenatore dell'Inter. Ormai non ci sono dubbi, specie dopo le dichiarazioni di Beppe Marotta, presente al Festival della Serie A a Parma. "Ci serviva un allenatore giovane che sposasse in pieno le linee guida della società e che mettesse in atto una valorizzazione del patrimonio giovanile. L'Inter è un grande club e ha l'obbligo di partecipare alle competizioni tentando di vincere, e per questo sono necessarie tante qualità. Qualità - sottolinea il presidente nerazzurro - che abbiamo ritenuto ci fossero nel caso di Chivu, di cui non posso dare ancora l'ufficialità perché c'è un aspetto burocratico sul tesseramento da superare con il Parma, ma chiuderemo con lui. È il profilo adatto per gli obiettivi che ho elencato. Non è una forma di confusione, ma di coraggio, che è insito nei leader. L'importante è che ci sia una società forte, una proprietà forte e un programma ben definito".
L'addio con Inzaghi
Eppure l'Inter è apparsa impreparata una volta appresa la volontà di Simone Inzaghi di lasciare Milano e l'Italia. "Leggendo i giornali si parla di scettiscismo e confusione, ma abbiamo semplicemente incassato questa decisione che ci ha trovato parzialmente preparati, perché non c'era la certezza dell'addio, e ci siamo mossi". Sulla separazione dall'ormai ex tecnico, Marotta aggiunge: "Il calcio è un mondo dove tutto si brucia con velocità estrema, ma martedì noi abbiamo assistito ad una dichiarazione del nostro allenatore (Inzaghi, nda), che è stato l'attore principale, il quale ci ha detto 'Credo di ritenere finito il mio ciclo nell'Inter e preferisco fare una nuova esperienza'. Molti sostengano che ce lo potessimo immaginare, ma non è così perché l'avvicinamento alla finale ci ha portato a non toccare questo argomento nella settimana precedente. Dico con altrettanta schiettezza che Inzaghi ha preso questa decisione solo il lunedì successivo alla sconfitta con il Paris Saint Germain".
Voltare pagina
Dopo l'amarezza per il crollo in finale di Champions League, l'Inter è chiamata immediatamente a reagire. Anche perché c'è un Mondiale per Club alle porte. "Nel calcio se vinci sei bravo, se perdi molto di meno. È rimasto l'amaro in bocca a tutti per la nostra debacle di sette giorni fa, ma fa parte del calcio. Essere arrivati secondi non è un fallimento ma motivo d'orgoglio; essere arrivati in finale di Champions, che è la competizione più importante per club, è straordinario. Ed è ancora più straordinario averlo fatto per due volte in tre anni. Bisogna esaminare anche questo. Vero, c'è amarezza e profonda delusione, ma dico con decisione che la nostra stagione, che non è ancora conclusa perché ci sarà il primo Mondiale per Club dove noi e la Juventus rappresenteremo l'Italia, è motivo d'orgoglio".
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