Inter sconfitta dal PSG: addio sogno Champions League, disfatta a Monaco
L'Inter perde 5-0 contro il PSG nella finale di Champions League, chiudendo una stagione di rimpianti e delusioni.

L'Inter perde 5-0 contro il PSG nella finale di Champions League, chiudendo una stagione di rimpianti e delusioni.
Dall’inviato
Dal meraviglioso sogno Triplete, accarezzato fino a quaranta giorni fa, alla stagione dei rimpianti con “zeru tituli”, citando Josè Mourinho. Nella disastrosa notte di Monaco si sbriciola anche l’ultimo desiderio dell’Inter, quello di riportare in Italia la Champions League dopo quindici anni. Al PSG bastano venti minuti di grande calcio per mettere in cassaforte la coppa (prima volta nella storia), ma la “manita” finale è pesantissima. Disfatta totale, mai uno scarto del genere all’ultimo atto. Dopo la beffa ad Istanbul e la sconfitta di misura col City, Simone Inzaghi e i suoi ragazzi perdono malamente (5-0) la seconda finale in tre anni, ma questa volta senza neppure poter avere dei rimpianti. Dominati dagli avversari, schiacciati dalla qualità e dalla maggior freschezza atletica della formazione messa in campo dal bravissimo Luis Enrique. Non più la squadra di “plastica” degli anni scorsi, ma un gruppo di giovani talenti (su tutti Desirè Doué, autore di una doppietta) e calciatori più esperti che badano al concreto.
Sconsolati Lautaro Martinez e compagni quando vanno sotto la curva a ringraziare i 18mila tifosi, molti dei quali lasciano lo stadio dopo il 4-0. Ci resta malissimo il presidente Beppe Marotta (per lui la Champions è un tabù, quattro sconfitte in quattro finali). Ma il più deluso è l’allenatore: sognava di chiudere il cerchio magico col trofeo più prestigioso dopo un quadriennio di successi e soddisfazioni, torna a casa amareggiato. Con un futuro da scrivere: in tribuna c’era Fahad bin Napel, presidente dell’Al Hilal pronto a ricoprire d’oro il tecnico piacentino pur di portarlo in Arabia. Entro martedì sapremo. Ora però è il momento di capire cosa è successo in una stagione dove dal tutto si è passati al niente.
Una giornata cominciata male, con la dolorosa notizia della scomparsa dell’ex presidente Ernesto Pellegrini (l’Inter ha giocato col lutto al braccio), continuata con le notizie preoccupanti degli scontri fra tifosi alla metropolitana e chiusa ancora peggio con una sconfitta dopo una partita in realtà mai iniziata. In campo due squadre agli antipodi per età media e fatturato, il primo aspetto è stato determinante. L’Inter è arrivata stremata alla cinquantanovesima gara stagionale, Inzaghi aveva chiesto la partita perfetta (dopo le imprese col Bayern e il Barcellona), quella che invece è stata giocata dai francesi, partiti con intensità e pressing alto. E poi personalità e velocità a differenza degli interisti timidi, incapaci di aggredire e di prendere iniziative. Le reti al 12’ dell’ex Hakimi (che non ha esultato) ben servito dal velocissimo Doué ha messo a nudo la fragilità difensiva dell’Inter. Il raddoppio (20’) proprio di Douè (con deviazione di Dimarco) su assist di Dembelè dopo palla recuperata da Pacho ha di fatto chiuso il match. Donnarumma inoperoso, “spaventato” solo dai colpi di testa di acerbi e Thuram. Nulla più.
Inzaghi (senza giacca dalla mezzora) provava a dare una scossa nell’intervallo e dopo pochi minuti inseriva Zalewski e Bisseck. Squadre più lunghe, l’Inter provava ad affacciarsi nella metà campo avversaria. Un’illusione. Erano Kvaratskhelia e Hakimi a sfiorare il 3-0 in contropiede. Entravano anche Carlos Augusto e Darmian, ma al 17’, sull’ennesima ripartenza, era sempre Douè a battere Sommer prima del 4-0 di Kvaratskhelia e del 5-0 definitivo di Mayulu. La festa è solo del Psg del qatariota Al Khelaifi: dopo centinaia di milioni spesi, questa è la prima vera gioia.
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