L’ora del salto di qualità: Inzaghi sfida i viola a Milano
L'Inter di Inzaghi affronta la Fiorentina a San Siro per la terza giornata di campionato. Il tecnico ricorda che non sarà facile e che la squadra deve mantenere la solidità dimostrata nelle prime due partite. I nerazzurri partono con il 3-5-2 abituale, con Lautaro in attacco e Thuram che deve guardarsi da un motivato Arnautovic. Inzaghi parla anche del mercato, sottolineando la perdita di giocatori importanti.

di Paolo Croce
"Dimentichiamoci le due partite di campionato vinte. Con la Fiorentina non è mai facile e non lo sarà neppure oggi". Simone Inzaghi riannoda i fili dopo i primi 180 minuti di Serie A, e tiene al riparo la squadra da facili, quanto pericolosi, entusiasmi. Ma le vittorie con Monza e Cagliari sono state vera gloria? Sicuramente sì, perché oltre ai sei punti conquistati, che comunque fanno tutta la differenza del mondo, i nerazzurri hanno dato prova di estrema solidità. Zero i gol incassati, ma soprattutto la sensazione che i nuovi si siano già ben inseriti nello spartito voluto dal tecnico.
Oggi a San Siro nessun stravolgimento nel 3-5-2 abituale, anche se Frattesi contende con giusta causa una maglia a Mkhitaryan. Davanti il solito totem inamovibile Lautaro, mentre Thuram deve guardarsi da un Arnautovic particolarmente motivato. Ancora out Acerbi in difesa, gli ultimi arrivati Pavard e Klaassen vanno in panchina.
"Dovremo coprire il campo nel modo migliore – aggiunge Inzaghi – perché sappiamo che la Fiorentina è brava a occupare tutte le zone del campo".
E diventa inevitabile guardare anche a un mercato che certamente non è stato banale. Anche se, onestamente, senza Lukaku e Dzeko sono venuti a mancare un capitale di gol, centimetri ed esperienza. Il tecnico dell’Inter non dribbla il tema: "Abbiamo perso giocatori importanti e che hanno fatto molto bene, ne sono arrivati altri altrettanto importanti: qualcuno di loro è più esperto, aiuteranno i giovani a inserirsi nel minor tempo possibile". Ma, in fondo, qui si riparte anche dalla squadra che l’anno scorso è arrivata in finale di Champions. Inzaghi, a tal proposito, non cade però nella trappola del ’’girone facile’’: "Conosciamo il Benfica, ma anche la forza del Salisburgo e di una Real Sociedad che gioca un‘ottimo calcio ed è protagonista nella Liga". Oggi, però, l’attenzione è tutta per quei viola guidati dall’emergente Italiano e Inzaghi torna sul tema: "Con la Fiorentina si soffre sempre ma dipende tanto da noi".
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