L’ora del salto di qualità: Inzaghi sfida i viola a Milano

L'Inter di Inzaghi affronta la Fiorentina a San Siro per la terza giornata di campionato. Il tecnico ricorda che non sarà facile e che la squadra deve mantenere la solidità dimostrata nelle prime due partite. I nerazzurri partono con il 3-5-2 abituale, con Lautaro in attacco e Thuram che deve guardarsi da un motivato Arnautovic. Inzaghi parla anche del mercato, sottolineando la perdita di giocatori importanti.

di PAOLO CROCE -
3 settembre 2023


L’ora del salto di qualità: Inzaghi sfida i viola a Milano
L’ora del salto di qualità: Inzaghi sfida i viola a Milano

di Paolo Croce

"Dimentichiamoci le due partite di campionato vinte. Con la Fiorentina non è mai facile e non lo sarà neppure oggi". Simone Inzaghi riannoda i fili dopo i primi 180 minuti di Serie A, e tiene al riparo la squadra da facili, quanto pericolosi, entusiasmi. Ma le vittorie con Monza e Cagliari sono state vera gloria? Sicuramente sì, perché oltre ai sei punti conquistati, che comunque fanno tutta la differenza del mondo, i nerazzurri hanno dato prova di estrema solidità. Zero i gol incassati, ma soprattutto la sensazione che i nuovi si siano già ben inseriti nello spartito voluto dal tecnico.

Oggi a San Siro nessun stravolgimento nel 3-5-2 abituale, anche se Frattesi contende con giusta causa una maglia a Mkhitaryan. Davanti il solito totem inamovibile Lautaro, mentre Thuram deve guardarsi da un Arnautovic particolarmente motivato. Ancora out Acerbi in difesa, gli ultimi arrivati Pavard e Klaassen vanno in panchina.

"Dovremo coprire il campo nel modo migliore – aggiunge Inzaghi – perché sappiamo che la Fiorentina è brava a occupare tutte le zone del campo".

E diventa inevitabile guardare anche a un mercato che certamente non è stato banale. Anche se, onestamente, senza Lukaku e Dzeko sono venuti a mancare un capitale di gol, centimetri ed esperienza. Il tecnico dell’Inter non dribbla il tema: "Abbiamo perso giocatori importanti e che hanno fatto molto bene, ne sono arrivati altri altrettanto importanti: qualcuno di loro è più esperto, aiuteranno i giovani a inserirsi nel minor tempo possibile". Ma, in fondo, qui si riparte anche dalla squadra che l’anno scorso è arrivata in finale di Champions. Inzaghi, a tal proposito, non cade però nella trappola del ’’girone facile’’: "Conosciamo il Benfica, ma anche la forza del Salisburgo e di una Real Sociedad che gioca un‘ottimo calcio ed è protagonista nella Liga". Oggi, però, l’attenzione è tutta per quei viola guidati dall’emergente Italiano e Inzaghi torna sul tema: "Con la Fiorentina si soffre sempre ma dipende tanto da noi".

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