Inter, Marotta: “Lukaku vuole restare, vedremo. City? Fa paura, ma siamo pronti”

L’amministratore delegato traccia la linea a Radio Rai, si lavora alla permanenza di Lukaku, e anche Inzaghi è saldo in panchina. City? Fa paura, ma…

di MANUEL MINGUZZI -
22 maggio 2023
Beppe Marotta

Beppe Marotta

Milano, 22 maggio 2023 - Romelu Lukaku vuole rimanere e Simone Inzaghi si è guadagnato la fiducia della società, confermando la sua panchina per il prossimo anno. E’ questo il riassunto della chiacchierata dell’amministratore delegato Beppe Marotta a Radio Rai a circa venti giorni dalla finale di Champions League contro il Manchester City. E’ nota da tempo la volontà di Big Rom e Marotta ha confermato la scelta del giocatore, che spinge per restare ma su cui andrà trovata una quadra economica tra ingaggio, dovrà decurtarselo rispetto agli 11 milioni firmati con il Chelsea, e costo del nuovo accordo (8 milioni per l’ammortamento a bilancio Chelsea, troppi per l’Inter). Simone Inzaghi invece si è ripreso con forza la panchina, superando un marzo difficile e ritrovando grande rendimento sia in campionato, con la rimonta nei primi quattro posti, sia nelle coppe con la conquista delle finali di Coppa Italia e Champions League.

Lukaku? Ama la maglia dell’Inter

Sono serviti circa sette mesi per ritrovare un Romelu Lukaku di nuovo incisivo. La lunga sequenza di infortuni muscolari che ne hanno inficiato il rendimento è stata finalmente smaltita e, tempo un mese di allenamenti, è ritornata anche la condizione fisica per supportare caratteristiche tecniche potenzialmente devastanti in ogni situazione di gioco. E questa Inter con questo Lukaku è completamente diversa, tanto da indurre tutti a fare un serio ragionamento sul futuro nerazzurro con il belga dentro. Non è un mistero il fatto che Lukaku voglia rimanere, ma Marotta deve guardare tutto dal lato dirigenziale e gestionale, ovvero con il tema economico sul banco, senza contare poi che sarà il nuovo allenatore del Chelsea a dettare la linea. Si evidenzia però una larga apertura verso la permanenza: “Romelu ama molto la maglia dell’Inter e si trova molto bene con noi, tanto che vuole restare - le sue parole a Radio Rai - Il giocatore è in prestito all’Inter fino la 30 giugno e rientrerà al Chelsea, ma non sappiamo cosa accadrà dal punto di vista tecnico in quel club e per il momento restiamo alla finestra”.

Inzaghi ha la nostra fiducia

Poi c’è Simone Inzaghi, praticamente a detta di tutti esonerato dopo una fase centrale di inverno difficile, con tanto di uscita dai primi quattro posti Champions - si era parlato anche del subentro immediato di Chivu - mentre la risalita nell’ultimo mese ha invertito la rotta, perché la società ha ritrovato massima fiducia nel suo tecnico e la finale di Champions League ha fatto il resto. Non che una partita possa decidere il destino di un allenatore, e Marotta lo ha specificato, ma di sicuro l’Inter ha accresciuto il suo status con il cammino europeo: "Non si può valutare una stagione sulla base di una partita, cioè dalla finale di Istanbul - ancora il dirigente - Arrivare in finale è una questione di gran prestigio sia per l’allenatore che per il club e Simone si merita tutto questo. La valutazione che abbiamo fatto è estremamente positiva”. Inzaghi dunque blindato, anche se in inverno ci sono stati momenti difficili: “C'è stato un momento in cui le cose non andavano bene, ne abbiamo parlato internamente anche in maniera diretta, ma ne siamo usciti con critiche propositive e Inzaghi ha dimostrato di essere all’altezza del suo ruolo riconducendo la stagione verso una strada positiva. Noi glielo riconosciamo”. Inter dunque nel massimo palcoscenico europeo ad Istanbul il 10 giugno. Di fronte il City di Guardiola che sta dominando la stagione, vinta la Premier tenterà il triplete con Fa Cup e Champions League. Marotta è consapevole della forza dell’avversario ma anche della forza dei colori nerazzurri e del loro attaccamento: “C'è grande rispetto per un colosso come il Manchester City, c’è timore anche perché sono potenza economica e tecnica, ma siamo preparati mettendo in campo i valori che nello sport sono più importanti come attaccamento e organizzazione calcistica”. Missione difficile, quasi impossibile, ma l’Inter dei miracoli può farcela. E in ogni caso una eventuale sconfitta non scalfirebbe il percorso europeo, soprattutto il derby vinto in semifinale.

Calendario e mercato

Ma in questa settimana c’è anche un tema molto caro a Beppe Marotta, quello del calendario. L’Inter ha giocato ieri con il Napoli, rigiocherà mercoledì nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina a Roma e poi sabato contro l’Atalanta. Marotta chiede rispetto per l’incolumità fisica dei calciatori: “Siamo molto condizionati dalle volontà dei broadcaster - l’affondo dell’amministratore delegato - Questa compressione mette a rischio l'incolumità fisica dei nostri calciatori. Noi come Lega dobbiamo valorizzare questa risorsa fondamentale, cioè la cessione dei diritti televisivi. I broadcaster ne fanno dalla loro una pianificazione e mettono palinsesti badando alle audience più importanti. Bisognerebbe trovare una via di mezzo”. E si arriva al tema calciomercato. Ovviamente il massimo dello sforzo nerazzurro è concentrato sul finale di stagione, ma è chiaro che la dirigenza uno sguardo al futuro lo dovrà dare, alla ricerca di pedine funzionali e di qualità per tenere l'Inter ai massimi livelli possibili. Da sempre l’ad è attratto dai giovani italiani e due sono i nomi che l’Inter ha sondato, ma in mezzo ad una concorrenza bestiale: Frattesi e Scalvini: "Sono due giovani molto interessanti e li abbiamo visionati - l’ammissione di Marotta - Oltre a noi penso che siano seguiti da altri grandi club e poi dalla visione bisogna passare alla negoziazione ma su questo non ci sono sviluppi. Inoltre c’è una bellissima nazionale under 20 che ha vinto contro il Brasile, segno che qualcosa si sta muovendo”. Insomma, l’Inter ha risollevato la sua stagione e la finale di Champions League può essere un fattore attrattivo per giocatori forti ma costosi e Marotta può avere margine di manovra, anche sfruttando l’incremento dei ricavi per il buon percorso fatto in Europa. E i margini di manovra possono pure riportare alla conferma di Romelu Lukaku, uno degli artefici di questa risalita.

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