Lautaro evita all’Inter di ricordare il Monza come l’alt scudetto

Poteva essere la dannazione di questa stagione, ma sotto di due reti in qualche modo la squadra nerazzurra rimonta e batte il Monza. Ancora una volta è il capitano ad essere decisivo. Ora il peso è tutto sul Napoli

di ALESSANDRO LUIGI MAGGI
8 marzo 2025
Lautaro e Calhanoglu tengono sulla rotta l'Inter

Lautaro e Calhanoglu tengono sulla rotta l'Inter

Milano, 8 marzo 2025 – A volte bastano pochi millimetri per cambiare i destini di una partita, se non di una stagione. Il pallone spedito in rete da Lautaro Martinez, e respinto da Stefano Turati un velo dopo la riga di porta, cambia l'aspetto di quella che poteva essere la grande dannazione dell'Inter di Simone Inzaghi.

Ovvero cedere quattro, se non cinque punti in una stagione al Monza ultimo della classe, da tempo destinato ad un'ingloriosa retrocessione. Da 0-2 a 3-2, con il capitano che colpisce ancora, firmando una di quelle reti che potrebbe essere ricordata come asse portante del ventunesimo scudetto nerazzurro.

C'è anche un'ombra nel sospiro di sollievo: l'infortunio di Piotr Zielinski, mandato al tappeto da un problema al polpaccio poco dopo l'ingresso in campo. Ovviamente, il campo non ha soddisfatto, e ha stimolato qualche interrogativo. L'Inter è in emergenza, e dopo il 2-0 in Olanda Simone Inzaghi ha investito maggiormente su questa prima notte a San Siro. Logico, questione di priorità, perché se la Champions ha sempre quel vago sapore di proibito, difendere il trono di Serie A è quasi un obbligo. Eppure, alcune scelte non hanno convinto. Non tanto Bastoni quinto di sinistra a centrocampo (Zalewski e Dimarco sono indisponibili, Carlos Augusto non al meglio), quanto la coppia Acerbi-De Vrij al fianco del Pavard molto compassato di tutta questa stagione.

Non solo da lì, ma anche da lì, nascono le due reti biancorosse. Dany Mota fa un grande giocata prevenendo l'intervento dell'olandese, è vero, ma Birindelli affonda senza ostacoli nel centro sinistra nerazzurro per il vantaggio.

E Calhanoglu gioca senza dubbio una palla "pigra" al limite dell'area per Lautaro scatenando il contropiede biancorosso, tuttavia Pavard è troppo passivo, e scopre il centro facilmente a Keita Balde per la grande parabola del raddoppio.

Tornando a Simone Inzaghi, se a sinistra Carlos Augusto e Yann Bisseck cambiano totalmente ritmo alla squadra nella ripresa (il numero 31 merita ormai ben più la titolarità sul centro-destra del collega francese), passano troppi minuti prima dell'ingresso di Marcus Thuram, chiamato solo al settantesimo in una gara non da riequilibrare, ma da vincere. Certo, il palo del francese dopo il 3-2 è da mani sugli occhi, e alla fine il mattoncino del 2-1 arriva da Marko Arnautovic (il duello con Taremi è definitivamente vinto), e il pareggio da una splendida girata tagliata di Calhanoglu. Inter di passaggio, Inter col fiatone, Inter un po' confusa perchè alla ricerca di soluzioni viste le assenze. Ma Inter vincente: ora, contro la Fiorentina, il peso è tutto sul Napoli di Antonio Conte.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su