Una finale da 100 milioni e maxi premio ai giocatori Zhang sorride a Istanbul

di Giulio Mola

E’ la notte dell’Inter ma è anche uno dei momenti più attesi da Steven Zhang. La squadra è ad un passo dalla vetta d’Europa e il giovanissimo presidente sogna il regalo più bello. In sette anni ha fatto collezione di trofei, ben cinque fra lo scudetto dell’era Conte e le coppe varie di Inzaghi. Un brillante percorso che lo pone alle spalle solo della famiglia Moratti nella speciale classifica (ora tallona Angelo che di titoli ne ha conquistati 7 mentre il figlio Massimo è a 11) ma la Champions League è un’altra cosa.

Anche per questo motivo il numero uno del club ha seguito passo dopo passo l’avvicinamento alla finale, è partito giovedì con la squadra per Istanbul perché non vuol perdersi un solo istante di questa lunghissima vigilia. E ha invitato quasi tutti gli eroi del Triplete del 2010, l’ex presidente Massimo Moratti e anche il suo predecessore Ernesto Pellegrini. Non tutti hanno ancora risposto all’invito, ma moltissimi saranno presenti.

I titoloni del “New York Times“ che in un articolo sulla situazione finanziaria del club parla di debiti accumulati dalla proprietà cinese per circa 863 milioni di euro non sembrano scalfire l’umore del 31enne Steven, che continua a ribadire di non voler vendere il club (a proposito, ieri è tornato a twittare Thomas Zilliacus, l’imprenditore finlandese accostato ai nerazzurri nelle ultime settimane: "XXI Century Football Capital si concentra sugli investimenti nel calcio. Sappiamo come far rendere i club e come far felici i tifosi") nonostante si avvicini la scadenza del prestito di Oaktree da 275 milioni (350 con gli interessi).

Piuttosto Zhang, alla faccia della scaramanzia, ha già in mente un maxi-premio collettivo in caso di successo questa sera all’Ataturk: un ricco assegno extra rispetto ai “bonus“ individuali previsti dai contratti dei singoli giocatori. Perché in tanti, ma non tutti, possono vantare il “bonus“ in caso di vittoria della Champions. A questi “incentivi“ (in totale circa 5 milioni) verranno sommati, per volere della proprietà, altri 5 milioni da dividere solo tra i giocatori (quindi il secondo bonus non riguarda Simone Inzaghi e il suo staff tecnico, che però dovrebbero essere “ricompensati“ con il prolungamento del contratto fino al 2025).

Del resto Suning non può proprio lamentarsi, visto che fino ad oggi una pioggia di denaro è entrata nelle casse di Viale della Liberazione grazie alla cavalcata europea e in caso di vittoria della Champions la società nerazzurra avrebbe dalla Uefa 4,5 milioni in più rispetto ai 15 garantiti per la sola partecipazione alla finale (al netto di altri bonus percepiti dagli sponsor). Conti alla mano fino ad oggi l’Inter ha guadagnato tantissimo: una cifra minima garantita per la fase a gironi e dal coefficiente decennale (rispettivamente 15,6 e 15,9 milioni di euro, per un totale di 31,5 milioni) già per la qualificazione alla competizione europea, un’altra quota per quanto fatto sul campo (10 milioni per i risultati nella fase a gironi grazie e tre vittorie, un pareggio, due sconfitte più la quota redistribuita dai mancati premi assegnati per i pareggi). Poi sono entrati in cassa circa 6 milioni per la prima tranche del market pool, quella legata alla posizione di classifica in Serie A nella passata stagione (l’Inter arrivò seconda). Quindi gli introiti per gli ottavi (9,6 milioni), i quarti (10,6 milioni) e le semifinali (12,5 milioni) hanno consentito di incrementare la cifra fino ad avvicinarsi alla soglia dei 100 milioni di euro. Davvero tanta roba, il maxi-premio ai giocatori sarebbe il giusto premio.