Italia con più giovani e meno tattica. Prandelli: "Piena fiducia in Spalletti. Ma servirà ancora tanto lavoro»

L’ex ct commenta il momento delicato della Nazionale: "Il ’giochismo’ blocca le qualità dei ragazzi. Balotelli aveva talento, gli è mancata la continuità. Aspetto il riscatto di Tonali, deve diventare leader".

di GIULIO MOLA -
5 settembre 2024
Prandelli: "Piena fiducia in Spalletti. Ma servirà ancora tanto lavoro"

L’ex ct commenta il momento delicato della Nazionale: "Il ’giochismo’ blocca le qualità dei ragazzi. Balotelli aveva talento, gli è mancata la continuità. Aspetto il riscatto di Tonali, deve diventare leader".

ORZINUOVI (Brescia)

La mano tesa al collega Spalletti prima di tutto. Ma pure l’invito alle istituzioni calcistiche affinchè lavorino con serenità. E ancora, la necessità di osare con i giovani, come fece in passato con Mario Balotelli. Alla vigilia del ritorno in campo degli azzurri Cesare Prandelli dispensa suggerimenti e pillole di saggezza sulla Nazionale e non solo, lui che è stato l’ultimo ad accomodarsi su una panchina “mondiale“, nel 2014. L’occasione è il “Memorial Zanchini“, un torneo giovanile nel bresciano dedicato ad un suo grande amico scomparso poco più di un anno fa, pioniere del calcio ed esempio per molti allenatori.

Settanta giorni dopo l’euro-strazio si riparte. Non è facile. Lei come vede l’Italia?

"Quel che è accaduto in Germania deve far riflettere, vista la delusione che è seguita. Ma io continuo a pensare ciò che dicevo prima degli Europei, e ho fiducia in Spalletti al quale certamente ora spetta un compito non facile per ricompattare il gruppo e capire con quali ragazzi andare avanti, perché per guardare il futuro bisogna puntare sulla continuità. C’è da lavorare, tanto. Luciano lo sta facendo".

E’ un calcio malaticcio quello italiano, serve la medicina giusta per curarlo. Magari rivalutando i vivai, un ritornello diventato slogan...

"Sono d’accordo, e non da oggi. Bisogna far giocare i giovani, avere più coraggio e dar loro fiducia soprattutto nei grandi eventi. In Germania c’erano diversi calciatori azzurri senza la necessaria esperienza a livello internazionale e questo alla fine si paga sul campo. Perciò serve un progetto serio condiviso da tutti. E quando dico tutti mi riferisco in particolar modo a Federazione e Lega calcio. Perché se vanno d’accordo le istituzioni ne trae beneficio tutto il sistema. Ora le cose non vanno benissimo, a maggior ragione può essere il momento giusto per ripartire di slancio, con più entusiasmo".

Può essere che a “oscurare“ e danneggiare i nostri settori giovanili sia l’eccessivo numero di stranieri presenti nei nostri campionati?

"Non credo sia quello il problema. Anzi,spesso arrivano dal Sudamerica giovanotti di grande personalità da cui prendere esempio. Dobbiamo cercare noi i nuovi italiani. E farli crescere nel modo migliore. Sono il futuro della Nazionale".

Però ci vuole coraggio. Lo ha avuto la Spagna, che da anni valorizza settori giovanili puntando sul talento e non solo sulla fisicità come spesso accade da noi. Basta vedere i tornei dei ragazzi in Italia: tanti muscoli e centimetri, pochi piedi “educati“...

"Questione di mentalità, gli spagnoli sono abituati a giocare in quel modo sin da bambini. Da noi prevale quel che io definisco il “giochismo“, il tatticismo esasperato, la rigidità degli schemi. E invece dovremmo liberare la fantasia dei giovani, il loro estro, quelle capacità che spesso restano nascoste. Se non si comincia dalla base, se non lasciamo ai ragazzi la possibilità di provare un dribbling o l’uno contro uno, i problemi poi si trascinano nelle prime squadre. Infatti oggi facciamo fatica trovare un centravanti o una mezza punta in grado di saltare l’uomo".

Lei un talento ce l’aveva, si chiama Balotelli. Sembrava un predestinato, e invece...

"A Mario voglio bene. Un attaccante di grandi qualità che gli sono sempre state riconosciute. Gli è mancata la continuità, e quella è fondamentale. Però con me lui e Cassano funzionarono, perché facevano parte di un gruppo importante da cui furono ben accettati. Il problema è stato successivo, quando le cose non andarono bene"

Potrà invece riscattarsi Tonali dopo la squalifica...

"Si è già fatto apprezzare, nel nostro centrocampo deve diventare un leader. Lo guarderò con grande piacere ".

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