Italia in difficoltà: qualificazione ai mondiali compromessa dopo sconfitta con Norvegia

Gli azzurri di Spalletti perdono contro la Norvegia, compromettendo la qualificazione ai mondiali. Critiche alla difesa e alla gestione tattica.

di DORIANO RABOTTI
7 giugno 2025
La disperazione degli azzurri: la strada per la qualificazione diretta ai mondiali è già in salita dopo una sola partita

La disperazione degli azzurri: la strada per la qualificazione diretta ai mondiali è già in salita dopo una sola partita

Bocciati, e nessuno si ricorderà delle attenuanti generiche che pure ci sarebbero, se in realtà le assenze non fossero la spia della povertà di un sistema. Teoricamente l’Italia ha ancora tutte le possibilità di centrare la qualificazione ai mondiali, perché gli azzurri hanno disputato ieri solo la prima di otto partite. In pratica, soprattutto considerando quanto la Norvegia è superiore a tutte le altre, l’impressione forte è che gli azzurri di Spalletti possano già correre al massimo per il secondo posto e l’ennesimo spareggio-ultima spiaggia.

Le sberle prese prima dell’intervallo a Oslo da una Norvegia che ha confermato di essere fisicamente fortissima e abile nello sfruttare il ventre prevedibilmente molle degli azzurri di oggi, ovvero la difesa, forse provocheranno una reazione lunedì a Reggio Emilia. Ma intanto la classifica parla chiaro e il punteggio finale è il ritratto della pochezza di un movimento. Perché è vero che la Norvegia è Haaland, ieri soprattutto Sorloth. Ma è anche Nusa, ragazzo del 2005, che inventa il secondo gol e dimostra quanto anche in Scandinavia siano più disponibili a scommettere sul talento. In Italia il primo criterio è sempre quello della tattica, mentre da noi gli Orsolini vengono convocati a fatica. Ovviamente non basta l’impiego tardivo dell’esterno del Bologna a spiegare il disastro norvegese, né può essere un alibi la scarsa abitudine a certi livelli di molti azzurri, perché ieri in realtà c’erano due vincitori di coppe europee in porta (Donnarumma) e sulla fascia (Udogie), c’erano finalisti di Champions e ragazzi da Premier League di ieri e oggi (Zappacosta e Tonali).

Ma c’era anche un’apatia ingiusticabile, un’incapacità di mordere gli appuntamenti della vita che dovrebbe farci riflettere oltre i confini del campo di calcio e che avrà lasciato poco sonno a Spalletti ("Ma il gruppo scelto è questo, andiamo avanti", ha detto, mentre Donnarumma ha invocato un esame di coscienza collettivo negli spogliatoi).

Della partita cosa volete che vi raccontiamo? Che il debuttante Coppola chiamato alla prima da titolare contro Haaland nientemeno, ha mostrato di non essere ancora pronto perdendosi Sorloth sull’incrocio che ha portato al vantaggio dopo 14’? Che il funambolico Nusa si è bevuto mezza difesa prima di far partire un tiro imprendibile per Donnarumma, che alla fine Haaland tenuto in gioco dall’esperto Di Lorenzo ha dribblato anche il portiere? Che neanche l’ingresso di Frattesi ha mosso le acque di un lago azzurro placido e perdente, capace del primo tiro in porta al 92’ con Lucca? C’è stato anche un palo per i nordici, per la cronaca. Ma fino a quando non capiremo che il nostro problema non sono gli avversari, continueremo a guardare i mondiali degli altri.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su