Italia, Spalletti: "Anche stasera abbiamo faticato. Non ho saputo fare la differenza"

Si è chiusa con una vittoria per 2-0 contro la Moldova (ma con una prestazione decisamente opaca) l'avventura sulla panchina azzurra del tecnico toscano, apparso comprensibilmente emozionato

di MATTEO AIROLDI
9 giugno 2025
Luciano Spalletti

Luciano Spalletti

Reggio Emilia, 9 giugno 2025 – Si chiude con una vittoria l’era di Luciano Spalletti sulla panchina della Nazionale: dopo la debacle di Oslo contro la Norvegia, gli azzurri hanno infatti rialzato parzialmente la testa piegando al Mapei Stadium la Moldova 2-0. I primi tre punti ottenuti dagli azzurri nel girone delle qualificazioni ai prossimi Mondiali sono però forse l’unica nota lieta della serata dell’Italia, che si è resa protagonista dell’ennesima prestazione opaca e ha rischiato e non poco al cospetto di una Moldova molto coraggiosa, capace di sbloccare la gara dopo appena 9’ con il colpo di testa di Nicolaescu, partito però in posizione di millimetrico fuorigioco. Un pericolo scampato che non è stato sufficiente per dare una vera e propria scossa a un’Italia che ha continuato a giocare a ritmi troppo compassati, salendo di colpi soltanto alla mezz’ora grazie a un paio di guizzi di Retegui e sbloccando la gara al 40’ grazie alla ribattuta vincente di Raspadori. Sul finale di tempo, la Moldova ha però rialzato poderosamente la testa sfiorando il pari con Reabciuk, Ionita e Dumbravanu. La retroguardia azzurra ha poi sussultato anche a inizio ripresa con il colpo di testa di Nicolaescu uscito di un soffio. Nel momento migliore della selezione moldava, però, l’Italia è riuscita a pescare dal cilindro il gol del raddoppio con Cambiaso, assistito dal cross del neoentrato Orsolini. Un 2-0 che gli azzurri hanno poi protetto non senza fatica fino al fischio finale. L’ormai ex CT azzurro Luciano Spalletti è apparso visibilmente emozionato ai microfoni Rai a fine gara: “È vero. Abbiamo fatto fatica anche stasera, ma ci sono troppe componenti in ballo. Si è confermato quello che avevo già visto. Ho mantenuto questo gruppo, ma l’ho trovato veramente affaticato a fine campionato. Forse, andando a cercare qualcuno che stava meglio fisicamente, avremmo potuto avere risposte differenti. Il fatto che su venticinque calciatori ce ne siano così tanti che stanno così, è segno chiaro che erano logori dopo un campionato lunghissimo appena terminato. Una delle più grosse difficoltà è stata andare a giocare a Oslo, in questo momento, una partita così importante. Poi si sa che c’è un sorteggio, ma anche questo ha influito. Puoi vincere una partita risicata come oggi e vincerne un'altra, per poi tornare a settembre. È un'altra storia dal punto di vista fisico per i giocatori”. Spalletti ha però poi allontanato ogni tipo di alibi e si è nuovamente preso le sue responsabilità, manlevando di fatto il gruppo: “Quando uno fa l’allenatore della Nazionale non può avere alibi, perché i giocatori li sceglie lui e se vede che c’è qualcuno che è affaticato deve cambiare. Deve andare a prendere chi sta bene. Ero convinto che questi ragazzi mi potessero dare quello che io mi aspettavo e per certi versi lo hanno fatto, perché poi c’era il carico della partita di due giorni fa e il viaggio”. La chiosa è dedicata all’Italia che Spalletti lascia: “Con la Nazionale diventa facile. Uno prende e fa quello che gli pare. Sicuramente non lasciamo un grandissimo entusiasmo, anche se questa sera il pubblico ha risposto in maniera splendida e si è sentito il suo entusiasmo. I giocori e l’allenatore devono fare la differenza e purtroppo io non l’ho fatta”.

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