Jair Da Costa: l'ala destra che ha fatto la storia dell'Inter

Jair Da Costa, l'ala destra dell'Inter, ha segnato la storia del calcio con scudetti e Coppe dei Campioni memorabili.

di LEO TURRINI
28 aprile 2025

Disposti ad identificarsi in una squadra e una sola per tutta la vita, mica solo per tutta la carriera. I bambini, i figli del Boom, recitavano a memoria le formazioni: Sarti Burgnich Facchetti oppure Negri Furlanis Pavinato. Oggi, sarebbe impossibile. Con loro e tra loro, tra Mazzola e Corso, tra Suarez e Picchi, Jair ci stava alla grande. In patria Pelé e Garrincha lo avevano relegato a riserva, nel Mondiale vinto in Cile nel 1962. Ma in serie A, accidenti, il “Negretto”, come lo chiamava Nicolò Carosio il telecronista senza sapere di essere politicamente scorretto, il “Negretto”, sì, in serie A bruciava l’erba sulla fascia destra, seminava i difensori, sterzava e poi inquadrava la porta. Un signor attaccante, visivamente segnalato da una curiosa fascia bianca che portava alla cintola, sopra i calzoncini.

Sebbene fosse stato il Milan a contattarlo, Jair nel 1962 firmò il contratto con l’Inter di papà Moratti. Non se ne pentì, ci rimase dieci anni, con un breve intermezzo romanista. Ed era lui l’acceleratore, l’uomo dalla sgasata improvvisa che incendiava le tattiche al risparmio del Mago Helenio Herrera. E vennero gli scudetti (quattro) e le Coppe dei Campioni (due). Della seconda fu protagonista assoluto, in una notte da tregenda, finale a San Siro, la Beneamata contro il Benfica di Eusebio. Un diluvio d’acqua, gli interisti che fremevano sotto gli ombrelli, fin quando Jair segnò uno dei gol meno belli della sua carriera, ma decisivo. E quindi irripetibile, inimitabile, indimenticabile. Io Jair Da Costa l’ho visto giocare. Per fortuna.

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