Allegri vince in difesa. I bomber non segnano, tocca a Bremer e Rugani
Una Juventus molto cinica sfrutta gli assist di Kostic sulle palle inattive. Dossena riapre la gara per il Cagliari, ma la Signora si riprende la vetta.
C’era un uomo in tribuna che continua a correre nella storia e lo farà anche a Torino, nelle Atp Finals, a caccia del settimo trionfo che significherebbe un altro record straordinario. E c’era un uomo in campo, invece, che delle critiche degli stilisti della diagonale e dei critici del bel canto se ne frega e si gode un’altra notte in cima alla montagna guardando all’avventura più tosta della stagione, la sfida con l’Inter.
Il primo, lo avrete capito, si chiama Novak “Nole“ Djokovic, grande appassionato di pallone e in tribuna allo Stadium per tifare due suoi amici e connazionali, Dusan Vlahovic e Filip Kostic. Il secondo, facile, è Massimiliano Allegri, che prende tre punti pesanti con il ghignetto di chi la sa sempre lunghissima. L’aveva detto alla vigilia che questa sarebbe stata una partita difficile. Molto difficile. E così è stato perchè il Cagliari ha giocato sempre e comunque per portarla a casa, palla a terra, geometrie, occasioni soprattutto nel primo tempo e poi nel finale arroventato, allentando fatalmente solo nei primi 15’ della ripresa.
Vittoria di cachemire dunque, A maggior ragione se ti ritrovi con il fucile a tappi là davanti. E cioè senza i gol di Chiesa, Kean, Vlahovic e Milik speso sempre per pochi minuti (qui, ingeneroso Max), si fa fatica ed è forse per questo che la squadra s’è stretta attorno ai suoi difensori non soltanto quando c’è da non prenderle, ma anche quando bisogna fare gol. E così, con Mr. assist Kostic alla regia – prima con piazzato e poi con un corner – vanno in gol Bremer di testa e poi Rugani di doppio petto, che non è una giacca ma il modo in cui ha colpito e poi ribadito in porta. A proposito: il resuscitato da Allegri non segnava dal marzo 2021 proprio con la maglia del Cagliari.
Guardiamola al contrario rispetto alla critica classica sulla fase offensiva Juve: se le punte non segnano Max ha costruito le giuste alternative ’alla Mourinho’ e cioè sfruttando appieno la palla ferma grazie al fisico bestiale dei suoi saltatori. Poi però, con un salto e una zuccata di Dossena finisce dopo 615 minuti l’imbattibilità di uno Szcezsny che deviando ancora Dossena sul palo ha di fatto segnato un gol, salvando la quinta vittoria di fila. Ecco, qui ci sono le magagne di una Juve che sul 2 a 0 si distrare e su calcio d’angolo a favore finisce per regalarne uno dall’altra parte su ribaltone per poi consentire a Dossena di svettare tra i giganti della difesa. La buona notizia è che l’imprescindibile di Allegri, Gatti, non ha incassato alcun giallo. Con l’Inter ci sarà. Dirà Max alla fine: "Gli attaccanti non segnano? I gol arriveranno e comunque la porta l’abbiamo cercata anche da fuori. I rischi? Dopo il 2-0 ci siamo fermati e non deve più accadere".
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