Juve avanti senza lode. Un punto basta a Bruges. Vlahovic diventa un caso
Signora ai playoff, ma niente ottavi diretti: l’ultima col Benfica solo per la griglia. Dusan entra ancora nel finale, Thiago Motta ora atteso dall’esame Napoli.

Manuel Locatelli, 27 anni, è stato tra i più positivi ieri: ma la Juve ha faticato nella manovra, specialmente nel primo tempo
Anche un distratto tifoso avrebbe ieri evidenziato l’importanza di avere subito Vlahovic al centro dell’attacco della Juve contro un Bruges da costante blocco basso. Scelta tecnica ripetuta o meno, Motta però gli ha preferito in avvio Nico Gonzalez schierandolo da falso nueve, e non è che la scelta abbia pagato. Arriva un pari dalle poche emozioni, insieme a un punto che almeno assicura i playoff verso gli ottavi. Non male, ma dopo la vittoria col Milan ci si aspettava di più.
Giusto un tiro in porta nel primo tempo, per i bianconeri, finito ampiamente fuori a firma Douglas Luiz. La squadra delle Fiandre ha un calcio gotico, verticale, senza lustrini e tosto. La Signora fatica a trovare le distanze giuste, provando in ogni caso a insistere col possesso palla. Non ne esce molto nella prima frazione. Affidarsi a Nico, in avanti, non va molto d’accordo con la ricerca di profondità essendo i belgi costantemente coperti. Mbangula e Weah, per parte loro, faticano ad accendersi. Certo la prossima sfida di campionato di sabato a Napoli sarà stata un fattore nel preparare il penultimo turno dei gironi di Champions, ma l’impressione è che la Juve non credesse più di tanto alla possibilità di mettere prepotentemente le mani sul match. Un problema che si ripresenta: la difficoltà di fare breccia contro schieramenti compatti.
La ripresa si apre col passaggio sbagliato di Di Gregorio in un disimpegno: a quando l’abolizione per legge della costruzione dal basso? Per fortuna Jutgla si divora il gol. Un giro di lancette ed è Nico a gettare alle ortiche una occasione inciampando sul pallone. Almeno sono brividi differenti, nel gelo di Bruges.
Motta prova ad alzare i giri a metà ripresa mettendo Conceiçao e Yildiz, anche per rodarli in vista di sabato. Non a caso nasce un’occasione per Koop, che di testa manda a lato su cross di Chico. Il Bruges reagisce all’istante e ne spreca una a sua volta, con il neoentrato Nilsson che lasciato solo spara alto da centro area su cross dalla destra.
Dentro Vlahovic, Thuram e McKennie nell’ultimo quarto d’ora, quando è persino legittimo sperare in un colpo d’ala per prendersi il bottino pieno. L’acuto non arriva – la botta di Loca trova pronto Mignolet – il punto però sì. E con questo, i playoff di questa Champions allargata. Con tutte le loro insidie. Svanita la possibilità di arrivare tra le prime otto saltando il turno ulteriore a eliminazione diretta. L’ultima sarà col Benfica, per l’autostima e assicurarsi poi un’avversaria non di alto rango, possibilmente. Chissà, poi, se giocherà Vlahovic dall’inizio mercoledì.
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