Juve da ottovolante, serve il pass. Kolo Muani la garanzia anti Psv . Motta ora non può più sbagliare

A Torino (21) l’andata contro gli olandesi: all’esordio nel girone vinsero i bianconeri, ma molto è cambiato. Da capire il ruolo di Vlahovic, non solo stasera. Anche Koopmeiners a caccia di una svolta dopo le difficoltà.

di LORENZO LONGHI
11 febbraio 2025
Thiago Motta, 42 anni: solo l’approdo agli ottavi di Champions vale undici milioni

Thiago Motta, 42 anni: solo l’approdo agli ottavi di Champions vale undici milioni

Nove giorni per capire quale direzione la Juventus prenderà nel primo vero bivio stagionale. Nove giorni a partire da questa sera, quando i bianconeri ospiteranno il Psv Eindhoven nella gara di andata del playoff che deciderà la qualificazione agli ottavi di Champions League, obiettivo minimo stagionale – l’altro è il quarto posto – che la società ha sempre esplicitato per questioni di prestigio e di bilancio. Oggi allo Stadium, poi mercoledì prossimo il ritorno nei Paesi Bassi, sfide fondamentali intervallate dalla parentesi del campionato che, domenica, vedrà la Juventus ospitare a Torino l’Inter, altro momento chiave per l’immagine proiettata di questa annata.

Mancata, e di parecchio, la possibilità di finire tra le prime otto, alla Juventus non è nemmeno andata male: il Psv, già battuto 3-1 nella prima gara della nuova Champions, non è né il City né il Real, non il Bayern né il Psg, ma ciò non significa che la strada sia in discesa. Quelle che erano discese sulla carta, sinora, la Juventus le ha sempre rese straordinariamente complicate.

"Noi favoriti? Non credo. Ma, anche se lo pensassi, non conterebbe niente": Thiago Motta, inevitabilmente, si gioca tantissimo in termini di credibilità, ma ieri, alla vigilia, ha voluto trasmettere serenità. "Giochiamo in casa con la consapevolezza di dover fare la nostra partita. Intensità, ritmo, dinamismo: dovremo difendere e attaccare insieme per ottenere il nostro obiettivo, che è la qualificazione, ma oggi sono tranquillo, perché vedo la squadra concentrata". Durante la conferenza stampa il tecnico ha più volte utilizzato il termine "resilienza". Parola ormai abusatissima e desemantizzata, che suona strana nella bocca dell’allenatore ma, mai come in questo caso, sembra avere un senso, perché presuppone un trauma al quale reagire, e negli ultimi mesi, di traumi, la sua squadra ne ha vissuti diversi.

"L’esempio di questa resilienza – dice Thiago – è stata la partita con il Como. Non abbiamo fatto una buona partita, non abbiamo giocato meglio di loro, ma abbiamo meritato di vincere. Abbiamo avuto alti e bassi, siamo una squadra giovane: non è possibile pensare che la crescita sia costante". Non lo è stata, in effetti, eppure sinora hanno deluso principalmente gli uomini da cui si attendeva di più, Koopmeiners su tutti. Motta lo ha difeso anche ieri ma non si è sbottonato su una sua eventuale presenza nell’undici iniziale, comunque prevedibile.

Oggi sarà la prima in Champions con la nuova maglia per Kolo Muani, che ha scalzato un Vlahovic a rischio svalutazione. Zero minuti a Como per il serbo, stasera chissà: "Contiamo su di lui anche in futuro. Darà una grande mano". Di certo, dovrà far fruttare ogni secondo che gli sarà concesso.

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