Juve già al bivio, mercato decisivo. Antonio Silva il primo obiettivo . E Douglas Luiz può partire subito
C’è il problema del gol, ma Giuntoli deve soprattutto rinforzare la difesa: pressing per il centrale del Benfica. Dai grandi acquisti un rendimento inferiore alle aspettative: il brasiliano piace allo United, si pensa alla cessione. .
Il gioco, il benedetto gioco agognato per anni, non è mancato. Il gol, come la vittoria, sì. Il pari di Birmingham in Champions ha avuto il sapore dolceamaro dell’incompiuta, per la Juve. Che contro l’Aston Villa, causa infortuni, si è presentata con appena diciassette giocatori, di cui soli quattordici di movimento: ma che pure non è quasi mai stata pericolosa contro una squadra reduce da un mese di blackout dopo l’avvio brillante in questa stagione. C’è il ’non gol’ beffardo di Conceiçao da registrare, certo, con la paratona del Dibu Martinez e quel paio di centimetri di pallone ancora sulla riga a salvare i Villans. Però quanto è mancato Vlahovic, l’unico vero attattante centrale della Juve fatta eccezione per il lungodegente Milik.
Koopmeiners, per il momento, non ha per niente inciso in area. Lui che nella passata stagione segnò quindici reti con l’Atalanta, ha ancora uno zero in casella coi bianconeri. Quanto a Yildiz, la sua classe è evidente a tutti, ma a livello di marcature non si puà dire che sia costante, e anche al Villa Park non ha saputo iscrivere il proprio nome nel registro delle azioni pericolose.
La rivoluzione di Thiago Motta sembra sospesa nel limbo. Gli acciacchi, come detto, sono una corposa attenuante. Però di veramente positivo, per il momento, c’è solo la solidità difensiva. Undici clean sheet in diciotto gare da metà agosto sono statistica di tutto rispetto, anche perché tiene conto anche di una fase di sbandamento seguita allo stop di Bremer.
Il direttore dell’area tecnica Giuntoli ha fatto sapere di non voler operare sull’attacco a genaio. Ma serve un cambio di passo, nel reparto. In campionato, i 21 gol segnati in tredici partite connotano certe difficoltà. I sette in cinque gare di Champions ancora di più. C’è una certa accuratezza nei passaggi (89,6% di precisione, sesta piazza), ma poi molto non si concretizza negli ultimi sedici metri: i bianconeri sono decimi per azioni di attacco, ma ventesimi per tiri effettuati e trentesimi (quindi sestultimi) per quelli nello specchio. Urge una svolta, quindi, soprattutto in avanti. Contro il Lecce tornerà Dusan, ma molto passerà anche dal rientro di Milik – c’è da aspettare però ancora un paio di settimane –. Per fortuna l’infortunio di Savona è lieve, ma anche lui non ci sarà al Via del Mare.
L’emergenza sul mercato, quasi un paradosso visto il recupero del rendimento specifico, ma sempre giustificata dall’uscita di scena per questa stagione di Bremer e Cabal, è rappresentata dalla difesa. Antonio Silva, classe 2003 del Benfica, è diventato il primo obiettivo. Il centralone può arrivare in prestito, proprio come ha fatto l’amico Conceiçao. E poi, via anche con l’assalto a Skriniar per rimpinguare numericamente e con esperienza gli effettivi a disposizione.
Nel frattempo, si spera che Nico Gonzalez e Douglas Luiz possano finalmente dimostrare quel talento che ha convinto la dirigenza a sborsare complessivamente 89 milioni in estate. Da aggiungere, ovvio, ai cinquanta messi sul piatto per Koop. Ci sono già voci di cessione a gennaio per il brasiliano. Il rigore di bilancio ora è un diktat alla Continassa, non meno dell’idea tattica di Motta.
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