Juve, Giuntoli: “Su Tudor decideremo dopo il mondiale”
Il direttore tecnico della Juventus non si sbilancia: rinnovo per il tecnico in caso di Champions ma l’ombra di Conte è dietro l’angolo

Cristiano Giuntoli
Torino, 20 maggio 2025 – Un futuro tutto da scrivere, o forse già scritto da qualche parte in attesa che arrivi il momento propizio per renderlo pubblico. La Juve deve ricostruire la sua anima vincente e per prima cosa vuole ritornare in Champions League, poi affrontare un mondiale per club da protagonista e, solo dopo, renderà note le sue decisioni. Su cosa? Sulla panchina, ovviamente. Igor Tudor ha rinnovo automatico in caso di primi quattro posti, ma il club può liberarsi dal contratto a luglio e far posto a un nuovo tecnico. Oggi le strade sono due e soltanto due: proseguire con Igor Tudor o riprendere Antonio Conte. Per ora il direttore tecnico Cristiano Giuntoli non ha sciolto le riserve. Poi c’è Paolo Ardoino, il Ceo di Tether, che punta ad aumentare il proprio peso all’interno della società, ma la dirigenza non ha allacciato rapporti per valutare una collaborazione.
Giuntoli su Tudor: “Dopo il mondiale valuteremo”
La missione ora è una: tornare in Champions. Serve una vittoria a Venezia per non dover guardare ai risultati delle altre, la Roma a Torino e la Lazio in casa col Lecce, e conquistare il quarto posto. La qualificazione darebbe inoltre a Tudor un rinnovo automatico, che la Juve può rompere dopo il mondiale per club per fare spazio a un nuovo progetto. Cristiano Giuntoli sa che non è il momento di parlarne, e a margine del premio Gianni Di Marzio si è trincerato dietro dichiarazioni di circostanza. Ma si sa, una parte consistente del club, partendo da Elkann e passando da Chiellini, sta lavorando al ritorno di Antonio Conte. Non è, però, il timing giusto per aprire la porta: “Dobbiamo fare l’ultimo passo verso l’obiettivo, vogliamo arrivare in Champions e poi fare qualche innesto per alzare il livello – le parole di Giuntoli – Tudor? Ha avuto un grande impatto. Me lo aspettavo sergente di ferro, ma è stato molto attento a interpretare tutto dal punto di vista mentale”. E sul futuro, nulla di nuovo se non un rimando a luglio dopo il mondiale per club: “Finiamo il campionato e poi il mondiale, successivamente decideremo”, la frase di Giuntoli che lascia spazio a ogni interpretazione. Tutti gli sforzi, ora, sono incentrati sulla Champions: “Siamo contenti della vittoria sull’Udinese ma dobbiamo pensare alla prossima. Abbiamo grande fame di andare in Champions”.
Conte e il ritorno
Igor Tudor, che non si sente un traghettatore, percepisce l’ombra di Antonio Conte alle sue spalle. John Elkann, su spinta di Giorgio Chiellini, starebbe lavorando al ritorno del tecnico salentino, che sembra propenso a chiudere il rapporto con il Napoli. E siccome De Laurentiis si starebbe cautelando con Max Allegri, gli indizi cominciano a fare una prova. Lo Scudetto potrebbe non cambiare le cose perché la tentazione di tornare in bianconero è forte in Conte, che con la frase ‘ho capito che a Napoli certe cose non si possono fare’, aveva già lanciato un chiaro messaggio. Con Conte potrebbero tornare anche Barzagli e Bonucci, per ricomporre fuori dal campo la BBC con Chiellini. E poi l’attacco, dove Victor Osimhen è il principale obiettivo per il reparto offensivo, anche se molto costoso. C’è una clausola da 75 milioni e la Juve fin lì potrebbe spingersi, ma non varrebbe per l’Italia e il patron del Napoli chiederebbe almeno 100 milioni di euro. Insomma, movimenti in atto mentre la squadra punta al quarto posto e al mondiale per club. Su Conte, ovviamente, servirà trovare la quadra dal punto di vista dell’ingaggio e, soprattutto, sugli investimenti per riportare la Juve in alto, a competere per i trofei. Conte non verrebbe alla Juve per fare dei quarti posti. Pacifico.
Ardoino di Tether: “La dirigenza tentenna con noi”
Poi ci sono i movimenti societari. Tether di Paolo Ardoino ha alzato la propria quota azionaria nella Juventus ed è intenzionata ad allacciare un rapporto più stretto e di collaborazione con la dirigenza e il patron John Elkann, ma per ora non ci sono state grandi aperture. Il Ceo si è detto disponibile a dialogare con la società, ammettendo l’esistenza di alcune resistenze dentro la Juve. Così Ardoino ha parlato a Tuttojuve: “Diciamo che la dirigenza tentenna ad aprire un dialogo – le sue parole – La tifoseria sarebbe interessata a vedere un nostro contributo alla rinascita della Juve e non è un segreto che ci siano certe resistenze, ma è normale e comprensibile in un momento di transizione come quello attuale”. In ogni caso, il bene della Juve viene prima di qualsiasi altro discorso: “La Juve prevale sul resto, noi incontriamo tanti ragazzi che ci supportano e auspicano di vederci in prima linea per rendere la Juve di nuovo grande. E’ un entusiasmo che mi colpisce dato che i giovani rappresentano il futuro”. Ardoino, dunque, non vuole forzare la mano, ma la voglia di aiutare il club a risalire c’è tutta. Il Ceo di Tether comprende la situazione e non intende adottare una strategia aggressiva, ma la sua azienda è lì, pronta a supportare i piani di rilancio del club: “La Juve è una istituzione, rappresenta l’eccellenza italiana e ha un potenziale inespresso”, ancora Ardoino. In sintesi, Tether c’è, e appena ci sarà un momento propizio si cercherà di allacciare un dialogo con Elkann e la dirigenza: “Il nostro approccio è costruttivo e paziente, non imponiamo nulla. Vogliamo portare idee fresche, risorse e una visione a lungo termine. Il dialogo sarà aperto quando i tempi saranno maturi”.
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