Juve, un sogno da riaccendere. Se batte il Verona va a -6 dalla vetta. Motta: "Squadra e società con me»

Allo Stadium (20.45) una grande opportunità per la Signora già uscita malamente dalle Coppe. Vlahovic in panchina come Koop, si ferma Conceição: ma riecco Kalulu. Contestazione dei tifosi .

di PAOLO GRILLI
3 marzo 2025
Randal Kolo Muani, cinque gol in A: si lavora per averlo al Mondiale per Club

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E’ come una sorpresa gigantesca che ti viene recapitata in netto anticipo sulla Pasqua. Citofonare Motta: la Juve forse più tormentata degli ultimi quindici anni può vivere un lunedì da leoni e ritrovarsi risucchiata almeno virtualmente – non è uno scherzo – nella lotta per lo scudetto.

I disastri in Champions e Coppa Italia non hanno (ancora) intaccato un rendimento in campionato che è in netta controtendenza con quello delle prime della classe, impegnate in un imprevedibile “ciapano’“. Vincere stasera allo Stadium contro il Verona porterebbe la Signora a -6 dall’Inter capolista. Con tanto di calendario forse più favorevole rispetto anche a Napoli e Atalanta.

Anomalie del destino, ma in fondo anche il bello del calcio. La Juventus viene da quattro successi di fila, maturati mentre le altre big tiravano il freno. Da inizio febbraio, ha recuperato cinque punti a Inzaghi, nove a Conte e sei a Gasperini: una risalita furiosa, a guardare la classifica col paraocchi delle Coppe.

Chissà che questa enorme opportunità non costituisca il punto di partenza per un finale di stagione all’altezza, dopo tanto tribolare e la palese assenza di un centro di gravità permanente per un gruppo rivoluzionato.

Motta, alla vigilia del posticipo, rimette dei paletti emotivi e di autostima dopo il mea culpa seguito alla figuraccia con l’Empoli. "Sento la fiducia di società e giocatori – dice il tecnico – il rapporto tra me e la squadra è ottimo, ci sono uno staff, responsabilità e comunicazione. E quando dico qualcosa all’esterno, è perché l’ho già detto all’interno e ci ho pensato tanto perché non voglio sbagliare con nessuno".

Si va poi quasi sul sentimentale: di più, sul familiare, anche per tenere a distanza i fantasmi di Gasp e Conte, pronti a bussare alla Continassa se altro dovesse andare storto per i bianconeri in questa schizofrenica stagione: "Vorrò sempre bene ai miei ragazzi – aggiunge Thiago – e se avessi un figlio gli augurerei un allenatore onesto e diretto come me. Ogni decisione è stata accettata da tutti, chi pensa altro dice una bugia".

Vlahovic dovrebbe quindi capire senza risentimenti i motivi di una nuova panchina iniziale, come quella che sembra maturare per stasera mettendo in stand-by l’accoppiata con Kolo Muani in campo. Probabilmente escluso dall’undici di partenza, anche Koopmeiners, e non è più una novità: 55 milioni tenuti in cantina, e chissà se riprenderanno gusto.

Intanto, la costanza negli acciacchi, quella sì, rimane uno dei tratti distintivi di questa Juve. Per un Kalulu che rientra dopo più di un mese, c’è un Conceição che deve alzare bandiera bianca: la saetta portoghese è costretta allo stop per un fastidio muscolare, portando a sette gli assenti odierni: sono out anche Cabal, Bremer, Milik, Douglas Luiz, Veiga e Savona.

Spunti di prudenza obbligatori. Occhio a un Verona che ne ha vinte due delle ultime quattro, e che ha fame di punti salvezza. La Lazio è da riscavalcare, il Bologna fa poi sentire il fiato sul collo dei bianconeri. Che sinora, quando partivano con i favori del pronostico, sono stati troppo facili alle stecche e ai rimpianti. Il bonus invece alla portata: domenica allo Stadium c’è l’Atalanta, per poter scartare altri sogni. Ma ieri sera, un altro bagno di realtà, con la dura constestazione dei tifosi al JHotel: striscione e cori raccontano di un mondo bianconero arrabbiato.

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