Juventus batte Lecce 2-1: Tudor riporta i bianconeri in zona Champions
Juventus supera Lecce 2-1 con gol di Koopmeiners e Yildiz. Tudor guida la squadra al terzo posto in classifica.

Teun Koopmeiners, 27 anni
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lecce
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JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio 6,5; Kalulu 6,5, R. Veiga 6, Kelly 6; Gonzalez 6 (31’ st Conceição sv), Locatelli 6,5, Thuram 6,5, McKennie 6 (22’ st Cambiaso 6); Koopmeiners 6,5 (22’ st Weah 6), Yildiz 7 (45’ st Savona sv); Vlahovic 7 (22’ st Kolo Muani 6). All.: Tudor 7.
LECCE (4-3-3): Falcone 6; D. Veiga 5,5 (32’ st Helgason sv), Baschirotto 6,5, Gaspar 5, Gallo 5,5 (1’st Sala 6); Jean sv (11’ pt Gabriel 6), Coulibaly 6, Pierret 5,5; Pierotti 6 (11’ st N’Dri 6), Krstovic 6,5 (1’ st Rebic 6), Morente 5. All.: Giampaolo 5.
Arbitro: Zufferli di Udine 6,5
Reti: 2’ pt Koopmeiners, 33’ pt Yildiz, 42’ st Baschirotto
Note: ammonito Morente. Recupero: 3’ nel pt, 3’ nel st. Angoli: 9-4
Una notte al terzo posto e, comunque vada Atalanta-Bologna oggi, un’intera settimana in piena zona Champions: alla terza partita in panchina, battendo ieri sera il Lecce all’Allianz, Igor Tudor ha riportato la Juventus, per la prima volta dopo l’esonero di Thiago Motta, a installarsi in quella che è la posizione-obiettivo. Ma conta anche, e non poco, che i bianconeri siano riusciti nell’intento convincendo sia nel piano di gioco che nelle trame, ma anche nelle reti e nell’identità dei marcatori. Già, perché la Juventus ci ha messo appena due minuti ad andare in vantaggio e a firmare la rete è stato Teun Koopmeiners, uno dei giocatori su cui Tudor ha cominciato l’operazione recupero e che ieri ha schierato dal 1’ (e non era scontato) come trequartista, accanto a Yildiz e dietro a Vlahovic. Bello il suo gol, un pregevole diagonale di sinistro, assistito proprio dal serbo che – alla faccia di chi tuttora sostiene non sia utile alla squadra – ha peraltro fornito l’assist anche per il 2-0 segnato alla mezz’ora da Yildiz, al termine di una manovra a tocchi rapidi, verticali ed efficaci, chiusa con una staffilata del turco ma partita da un Thuram, ancora una volta, tra i migliori in campo, e questo nonostante non si fosse allenato con il gruppo per buona parte della settimana.
Il Lecce, dopo avere interrotto una striscia di cinque sconfitte di fila con il pari contro il Venezia la scorsa settimana, ha giocato con il consueto coraggio, alto e con idee chiare, ma oggi la Juventus è squadra pratica e intensa: come a Roma, i bianconeri hanno disputato un primo tempo d’attacco e, favoriti dalla rete iniziale, hanno trovato il raddoppio quasi come naturale conseguenza; era una questione di quando, non di se. Certo, Krstovic nel primo tempo ha dimostrato di essere uno degli attaccanti più interessanti di questo campionato con un palo e una bella conclusione respinta da Di Gregorio, ma si è trattato di pericoli estemporanei e molto dipendenti dalla rapidità di pensiero e azione del montenegrino, e se a inizio ripresa il Lecce è rientrato in campo tonico, i bianconeri hanno iniziato a calare di tono, pagando un po’ l’intensità della prima frazione, cosa alla quale la squadra non era abituata. Tudor ha inserito forze fresche (Cambiaso, Weah e Kolo Muani) riprendendo il pallino della manovra, a volte anche addormentandola alla bisogna, ma il Lecce è apparso più fresco e, con Baschirotto di testa a 3’ dalla fine, ha fatto rivedere alla Juventus i fantasmi di tante rimonte. Questa, però, non si è concretizzata. E forse è un segnale.
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