Juventus, una vittoria ed è Champions: a Venezia tutto in ballo. L'ombra di Conte su Tudor

Campionato incredibile per Scudetto, Champions e salvezza. Al Penzo, il Venezia cerca i punti salvezza con le radioline sintonizzate sugli altri campi

di MANUEL MINGUZZI
19 maggio 2025
La Juve è padrona del proprio destino

La Juve è padrona del proprio destino

Torino, 19 maggio 2025 – Tutto in novanta minuti. Anche per la Juve. I bianconeri, con il successo interno sull’Udinese, hanno il destino nelle proprie mani e vincendo al Penzo di Venezia sarebbero qualificati alla prossima Champions League. E’ l’obiettivo minimo di una stagione difficile, che rischierebbe di diventare fallimentare senza l’accesso alla massima competizione continentale. Sarà una giornata finale da cardiopalma, perché il Venezia si gioca in casa la salvezza, è a due punti dal terzultimo posto, con il Lecce che va a Roma con la Lazio – anche i biancocelesti sperano ancora nella Champions – e l’Empoli che ospita il Verona. Insomma, intrecci a tutto spiano. La Juve non ha bisogno di sintonizzare le radioline altrove: con tre punti non c’è da fare calcoli. E anche Tudor è diretto interessato perché la Champions gli garantirebbe il rinnovo automatico, da cui la Juve potrà uscire dopo il mondiale per club per far posto eventualmente ad Antonio Conte.  

Le partite e gli intrecci

Sono tre le partite che riguardano la lotta Champions. Come detto, la Juve farà visita al Venezia di Di Francesco, che oggi sarebbe retrocesso e deve recuperare due punti, poi ci sarà Toro-Roma all’Olimpico di Torino (i granata faranno un ‘favore’ ai bianconeri?) e infine Lazio-Lecce, con i salentini oggi salvi ma ancora a rischio con l’Empoli a pari punti e il Venezia due lunghezze dietro. I bianconeri hanno comunque un vantaggio: sono padroni del proprio destino. Con 67 punti, uno in più della Roma e due in più della Lazio, la Juve è al sicuro con una vittoria al Penzo, mentre le romane dovranno vincere e sperare in un passo falso altrui. E’ una differenza sostanziale che lascia ai bianconeri maggiori chance. Ma c’è sempre un punto incognito, un dato statistico che mette un po’ di ansia. Infatti, la Juve con Tudor in panchina non ha mai vinto in trasferta con uno score di tre pareggi e una sconfitta. Rimontato a Roma con i giallorossi, rimontato a Bologna e rimontato all’Olimpico contro i biancocelesti, Tudor non è mai riuscito a vincere lontano dallo Stadium e l’unica sconfitta, peraltro, è giunta proprio contro una squadra in lotta salvezza, ovvero il Parma. Insomma, al Penzo sarà tutt’altro che una passeggiata…In caso di pareggio, la Juve potrebbe essere sorpassata dalla Roma, se vincesse a Torino, mentre se fosse la Lazio a vincere, quindi a pari punti con la Juve ma senza la Roma, lo scontro diretto darebbe il quarto posto ai bianconeri.

Tudor: “Ci sarà da sudare, come sempre”

 

Una ultima partita che di fatto vale come una finale. Non c’è un trofeo in palio, ma la Champions sì e con essa 60-70 milioni in più di ricavi, che serviranno anche per fare mercato e rinforzarsi. Di fatto, il futuro della Juve passa dal Penzo, partita che Tudor vede così: “Sarà complicata come tutte le partite in Serie A e dovremo sudare come sempre – le sue parole – Andiamo avanti. La partita si prepara uguale alle altre, si pensa a ciò che c’è da fare. Batteremo forte su quello che c’è da fare con il pensiero di vincere”. Il tecnico, intanto, si porta dietro le consapevolezze di una vittoria arrivata nonostante l’emergenza e giocando bene. La soddisfazione di Tudor: “Sono contento, abbiamo fatto una bella partita e a fine primo tempo avevo detto ai ragazzi che era mancato solo il gol. Ora manca solo un ultimo pezzo, dobbiamo riposare bene e prepararci”.

L’ombra di Conte

 

Non solo Igor Tudor deve portare la Juve in Champions, ma anche guadagnarsi la fiducia per il futuro. Operazione niente affatto semplice. L’accesso ai primi quattro posti, nonostante il rinnovo automatico, non garantisce al tecnico croato la permanenza. Sarà lui a guidare la Juve al mondiale per club, ma la società si è tenuta una escape per uscire dal contratto nel caso in cui si decidesse di prendere un nuovo allenatore. Ogni discorso, dunque, sarà rimandato a luglio e non è un mistero la pista Antonio Conte, apprezzato da Elkann e soprattutto da Chiellini, che avrà sempre più potere decisionale nel futuro della Juve. De Laurentiis non vorrebbe privarsi del tecnico che lo sta portando a un nuovo Scudetto dopo Spalletti, e proverà a imbastire un mercato di qualità per convincerlo, ma Conte ha già lanciato messaggi sibillini e il ritorno alla Juve lo tenta. Il ribaltone potrebbe coinvolgere anche gli ambiti dirigenziali. Calvo ha già comunicato a Elkann la volontà di uscire, lo attende una nuova avventura, forse in Premier League, e Chiellini aumenterà il suo peso nell’organigramma, nell’ambito di una restaurazione del dna juventino con altre due figure. Oltre all’idea Conte, infatti, si medita di far rientrare le altre due colonne della BBC come Andrea Barzagli e Andrea Bonucci, due che hanno fatto la storia della Juve vincendo tanto e tramandando il dna bianconero fino alla fine. Un rilancio, sulla carta, in grande stile. In attesa di capire se davvero De Laurentiis dovrà ritrovarsi contro non solo Giuntoli, ma anche Conte, la dirigenza bianconera sonda anche il mercato. Servono investimenti in tutti i reparti, soprattutto in difesa e in attacco. In avanti, con Vlahovic in uscita, si cerca un attaccante titolare. Il serbo va in scadenza 2026 e sarà ceduto, la Juve chiede almeno 40 milioni, così il sogno offensivo si chiama Victor Osimhen, con cui Giuntoli parla da tempo. Resta da capire se si possa incastrare con l’eventuale arrivo di Conte, che di fatto al Napoli non lo ha avuto. Un altro nome è Rasmus Hojlund del Manchester United. Leggi anche - Pedro allo scadere, Inter stoppata: Napoli ancora avanti

 

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