Juventus in crisi: ultima chance per la Champions contro il Monza

La Juventus affronta il Monza in una sfida cruciale per l'accesso alla Champions League, con Vlahovic e Kolo Muani in difficoltà.

di PAOLO GRILLI
26 aprile 2025
L'ingresso esterno dell'Allianz Stadium (o Juventus Stadium)

L'ingresso esterno dell'Allianz Stadium (o Juventus Stadium)

Si riparte sempre dal via. La Signora tormentata e in cerca di identità fatica a scrollarsi di dosso limiti che sembrano quasi congeniti. E non si presenta certo alle ultime cinque gare di campionato con le condizioni morali ideali per accaparrarsi l’ormai ultimo posto Champions a disposizione.

A Parma, l’effetto Tudor sembra essersi annullato. La Juve ha fatto il primo tiro in porta al 65’, dopo un’ora abbondante di inquietante abulia. I problemi in avanti sono riemersi con tutto il loro peso, così come la fragilità in difesa quando si tratta di contrastare gli attaccanti su cross o palle inattive.

Domani alle 18 c’è il Monza, ed è scontato affermare che si tratta di una chance irrinunciabile per ritrovare vittoria e autostima. Perché i bianconeri si sono condannati a non poter sbagliare più nulla, e i due scontri diretti in trasferta contro Lazio e Bologna saranno semplicemente decisivi per una stagione intera.

La complicazione del momento ha il volto di Dusan Vlahovic, per il risentimento al retto femorale destro. Il serbo spera di esserci poi al Dall’Ara, ma è prematuro fare previsioni ora. Con Tudor, Dusan ha mostrato un’altra verve rispetto alla parentesi mottiana, registrando anche tre assist, ma i numeri realizzativi sono spietati: non segna dal 23 febbraio, e in campo il suo digiuno dura da 371 minuti. Il peso dell’attacco cadrà contro i brianzoli su Randal Kolo Muani. Che però, a sua volta, non fa gol addirittura dal 7 febbraio, con 500 minuti tondi in campionato senza trovare la rete (+90 in Coppa Italia).

Tudor non può che sperare nelle magie di Kenan Yildiz per ritrovare nell’immediato le piccole sicurezze che avevano innervato il rilancio. Il 19enne turco, a ben vedere, anche con Motta era stato uno dei pochissimi a rimediare, con i suoi lampi, alle magagne assortite che attanagliavano il gruppo. Significativo che l’ancora teenager debba essere l’uomo del destino. E’ lui ora il pezzo più pregiato dei bianconeri, quello che sarebbe più dura cedere nell’ottica di dare un segnale forte per il futuro del progetto. Ma proprio il valore sul mercato del fantasista rappresenta una risorsa – si parla di cessione – nel caso saltasse la Champions e si dovessero far quadrare i conti senza i 40 milioni garantiti dall’ingresso nella Grande Coppa.

Non accedervi sarebbe qualcosa di molto simile a un disastro. E accelererebbe un’altra rivoluzione, al ribasso. Vlahovic partirebbe quasi di sicuro – con una minusvalenza sanguinosa – e sarebbe quasi inevitabile il ritorno ai rispettivi club di appartenenza di Conceicao e Kolo Muani. Si cercherà invece di trattenere in ogni caso Veiga, così come di riscattare Kalulu.

Poche certezze, quindi, a un mese dalla fine del campionato. Domani mancherà anche Koopmeiners, ancora acciaccato. I sogni per la prossima stagione sarebbero Osimhen e Lookman in campo, Gasp o Conte in panchina se Tudor non sarà confermato. Ma tanto, troppo, dipende da quel pass Champions diventato così difficile da strappare.

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