Kolo Muani è inarrestabile. Juve, sofferenza e vittoria. Thiago Motta respira
Molto più Como al Sinigaglia, ma la Signora la spunta con la doppietta del francese. I bianconeri tornano quarti: da novembre non raccoglievano due successi di fila. . .

Il destro di Randal Kolo Muani, 26 anni, per l’1-0 della Juve. Dopo il pari di Diao, il francese ha deciso la gara su rigore nel finale
Cinque gol in tre partite: Kolo Muani ha segnato alla Trezeguet, alla Vlahovic, su rigore, in quasi tutti i modi, e con la doppietta che ieri sera è valsa il 2-1 al Sinigaglia contro il Como il francese ha regalato alla Juventus la seconda vittoria consecutiva, cosa che a queste latitudini non si vedeva da tempo. Non ha convinto, la Signora, ma ha vinto, con un protagonista assoluto freddissimo sul penalty che, nel finale, ha dato i tre punti.
Cercava la continuità, Thiago Motta, ma in realtà la Juventus è una squadra estremamente coerente con sé stessa, nel senso che la continuità non ce l’ha tanto nelle vittorie, ma in un gioco e in ritmi al cospetto dei quali, quasi sempre, gli avversari riescono a trovarsi a proprio agio, proprio come ha fatto ieri sera il Como che, peraltro, si è anche preso il lusso di palleggiare molto spesso in faccia ai bianconeri, migliore nel possesso e nelle iniziative.
Poi, magari, come con l’Empoli può capitare una vittoria larga, più nel punteggio che nell’analisi della gara, o di misura e ottenuta nel finale come ieri, o come più di frequente un pareggio deludente, ma i bianconeri di Motta questo sono, un paradigma vivente del vorrei ma non posso, non riesco, e nonostante tutto, testardo, il tecnico – che ha schierato la stessa formazione vista con l’Empoli, ma invertendo le posizioni di McKennie e Koopmeiners, il primo dietro Kolo Muani e il secondo in mediana: scelta rivelatasi pessima – persegue il medesimo spartito, sordo alle stonature.
Così splendori e miserie della Juventus del primo tempo, un primo tempo in cui è stato il Como a fare la partita, sono state tutte nel fattore K, quello che passa insomma tra il gol di Kolo Muani – imprendibile da Dossena: velocità, potenza, precisione – e la scellerata decisione di Koopmeiners che, al termine di un primo tempo senza recupero, anziché spazzare un pallone laterale il cui allontanamento avrebbe chiamato il fischio dell’arbitro e il rientro negli spogliatoi, ha portato palla, è scivolato facendosela rubare da Cutrone il cui cross ha innescato il colpo di testa di Diao per il pareggio.
Ecco, anche Koopmeiners è un segno di continuità: quando in una gara dà segni di risveglio, nella partita successiva la sensazione svanisce in una realtà piuttosto mediocre, della quale stavolta si accorge anche Motta che lo sostituisce nella ripresa, quando il Como fa il suo e la Juve poco, salvo poi dover ringraziare un’uscita aerea folle di Butez, che colpisce Gatti con il pugno per un rigore sacrosanto rivelatosi letale.
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