La Juve coglie la Viola. Miretti sbanca Firenze. Allegri in corsa scudetto

La Signora costruisce sull’ennesima prova difensiva un successo pesante. Alle spalle di Inzaghi resiste soltanto Max, mentre le altre perdono terreno.

di PAOLO FRANCI
6 novembre 2023

Miretti sbanca Firenze. Allegri in corsa scudetto

Si dice a volte, delle vittorie per uno a zero, massimo risultato col minimo sforzo. Ecco, Fiorentina-Juve dal punto di vista bianconero, tutto è stato tranne che uno sforzo minimo. Perché per placcare d’oro e di tre punti il gran gol di Miretti - la mossa di Max ha pagato, come vedremo - è servita una sofferenza lunga 90 più recupero, costruita con tutta la Juve imbullonata là dietro. Però, saper difendere è una virtù qui da noi e la miglior difesa del campionato (con l’Inter) ha sfoggiato cromature lucidissime nell’occasioine e uno strapotere in area netto sulla stucchevole ripetitività al cross della squadra di Italiano.

La partita della vita per il mondo viola, stavolta lo è molto meno, perhé teste e cuori si specchiano in quel minuto di silenzio a ranghi mescolati delle due squadre. La Fiesole è vuota e si sapeva, perché secondo la Curva Firenze è in ginocchio e in lutto non si baratta con una partita. Però si gioca e stavolta il vinile del ’Non pensiamo allo scudetto’ lo mette sul piatto lo scaltro Giuntoli prima della gara, quando dice che, no, la Juve mica pensa a vincere e quando mai, piuttosto "Noi pensiamo al quarto posto che è poi il nostro obiettivo quindi pensiamo più a tenere distante chi ci sta alle spalle...". Così recita l’ex Napoli, ma la sua espressione dice altro. Anzi, fossimo in quelle serie tv in cui gli investigatori si basano sulla mimica facciale per capire se uno mente, Giuntoli passerebbe momenti complicati. Scherzi a parte, la Juve a Firenze arriva per vincere, perché Atalanta e soprattuto Milan che le prendono significa provare a prendersi il ruolo di coprotagonista della stagione, in tandem con l’Inter.

Dall’altra parte, Italiano decide di mescolare un po’ le carte cambiando quattro uomini rispetto alla sconfitta con la Lazio e confermando Beltran là davanti. Ci sta. E Max Allegri? Troppo in forma Kean per toglierlo e allora paga Dusan Vlahovic, ex che brucia e a digiuno sotto porta da settembre, al pari di Chiesa. La Juve però, sta costruendo il suo piccolo (per ora, vedremo) capolavoro con una difesa d’acciaio alla faccia delle assenze di Danilo e Alex Sandro: 6 gol subiti, miglior difesa con l’Inter. La mossa di Max è nelle prove della vigilia e cioè Miretti nei cinque di centrocampo che diventa trequartista quando la Juve assalta. Mossa che rende perché Miretti segna un gran gol su cross di Kostic. Se Miretti è tra i migliori, la difesa contiene l’assalto viola e poi c’è uno Szczesny grande così che prima stoppa Nico Gonzalez e poi piazza la paratona su piazzato di Biraghi. La ripresa è un tamburo viola. Si gioca sempre o quasi nell’area juventina, ma la continua ricerca di cross nell’area dei giganti non è stata una grande idea.

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