La Juve ha ritrovato Fede. Chiesa e Danilo al Max E la risalita continua
Empoli battuto senza correre pericoli, Vlahovic sbaglia un rigore nel primo tempo. Pogba e Milik danno tanta qualità nella ripresa, ma servono più idee in avanti.
di Paolo Grilli
Per i fuochi d’artificio, meglio ripassare. Ma la Juve si rimette in marcia, rabboccando di un paio di tacche il serbatoio della fiducia dopo la frenata col Bologna. Danilo e Chiesa firmano a Empoli un successo che mantiene Allegri a meno due dalla vetta. Le milanesi sono già su un altro pianeta, ma la Signora ritrova qualche certezza. In fondo, nel finale della scorsa stagione, al Castellani si era registrato il crollo bianconero (4-1) appena dopo la stangata della Giustizia sportiva, e anche per questo i tre punti in Toscana sono un puntello necessario nella stagione della rifondazione.
Max mette dentro dall’inizio Kostic e McKennie sulle fasce, preferiti a Cambiaso e Weah. Se il serbo mostra già una bella gamba – rimane da capire come la Juventus possa sfruttare adeguatamente nello stesso ruolo anche Iling e Cambiaso – il texano non appare pimpante come all’esordio a Udine. In difesa, Gatti ripaga invece la fiducia e si procura pure il rigore poi fallito da Vlahovic. Che la partita di Dusan fosse in salita, si era capito subito, viste le difficoltà nel farsi trovare in avanti e la discussione con Allegri tra campo e panchina. Chiesa è uscito solo alla distanza. Fede ha corso come un ossesso accentrandosi spesso per fare spazio a Kostic, ma pure allargandosi, specie nel finale di primo. Variazioni sul tema tattico del 3-5-2 che non hanno sortito particolari effetti per buona parte della gara. Dopo due occasioni fallite, la sgasata finale su lancio di Milik che ha rimesso le cose a posto e riportato il sorriso.
Prove non esaltanti di nuova Juve, in una stagione che ha visto Weah – non una stella, o non ancora – unico rinforzo. Si arriva alla pausa per le nazionali con i bianconeri in linea di galleggiamento, ancorati alle ridotte certezze del recente passato più che lanciati verso nuove conquiste di gioco e di atteggiamento.
Chissà che a dare la sferzata giusta, più che Allegri in panchina, non sia Pogba. Ieri il Polpo ha vissuto pure l’illusione del gol – l’ultimo in bianconero è di sette anni fa – ma il suo tasso di classe fuori standard è del tutto evidente non appena mette il piede in campo.
Deve però accendersi la coppia Vlahovic-Chiesa. C’è molto poco dialogo tra i due: la Juve li ha quasi ceduti e poi se li è tenuti stretti, ribaltando ogni prospettiva. L’impressione, però, è che possano rendere molto meglio in un tridente.
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