Mercato: da Huijsen a Fagioli, giovani cresciuti in casa e subito ceduti. Next Gen fa rima con bilancio. La Juve lascia andare i talenti

Nuova generazione sì, ma conto terzi. Nella filigrana delle sessioni estiva e invernale del calciomercato della Juventus 2024-25, c’è infatti...

di LORENZO LONGHI
5 febbraio 2025
Nuova generazione sì, ma conto terzi. Nella filigrana delle sessioni estiva e invernale del calciomercato della Juventus 2024-25, c’è infatti...

Nuova generazione sì, ma conto terzi. Nella filigrana delle sessioni estiva e invernale del calciomercato della Juventus 2024-25, c’è infatti...

Nuova generazione sì, ma conto terzi. Nella filigrana delle sessioni estiva e invernale del calciomercato della Juventus 2024-25, c’è infatti un aspetto che balza inevitabilmente agli occhi: con il passaggio di Nicolò Fagioli alla Fiorentina (prestito con obbligo di riscatto che, di fatto, diventerà definitivo a fine stagione), in pochi mesi il club bianconero ha tagliato il cordone ombelicale con l’ennesimo simbolo del suo settore giovanile, uno dei tanti che parevano destinati a rappresentare il futuro della Signora. Invece no.

Fagioli è solo l’ultimo esempio di questa strategia che mette a reddito i migliori prodotti di vivaio e Juventus Next Gen: tra luglio e gennaio, il club ha lasciato andare, a titolo definitivo o con formule che lo diventeranno, Dean Huijsen, Hans Nicolussi Caviglia, Enzo Barrenechea, Samuel Iling-Junior e Matias Soulé e, appunto, il neo centrocampista viola che la lasciato la Signora dopo più di dieci anni di militanza, partendo dalle giovanili. Carriere, le loro, che raccontano di un totale di 174 presenze con la Next Gen e 154 con la prima squadra bianconera, a riprova che, evidentemente, tutti i ragazzi avrebbero potuto starci, a quel livello, magari non come titolari, ma se non altro nella rosa, nelle ormai famose rotazioni.

Solo le operazioni citate hanno già portato alle casse bianconere circa 65 milioni, che diventeranno una ventina di più quando arriverà il momento dei riscatti. Fagioli avrebbe potuto ricalcare le orme di Marchisio, dai Pulcini alla gloria bianconera, invece seguirà quelle di Moise Kean. Più che Next Gen, la generazione del futuro, è next time: sarà per la prossima volta. Mai come in questa stagione il ruolo della seconda squadra è diventato chiaro, e cioè aiutare bilanci messi in sofferenza dalle sanzioni e dai postumi del caso plusvalenze.

Per scelta e per necessità, ecco allora una serie di addii ai quali andrebbero aggiunti anche quelli, nel recente passato, di Koni De Winter, Radu Dragusin e Filippo Ranocchia. E il prossimo – anche se ora è in prestito secco – sarà verosimilmente Fabio Miretti. Ossigeno per i bilanci e scelte discutibili: Lloyd Kelly, classe 1998, nuovo bianconero, sino alla scorsa stagione era un centrale del Bournemouth che, ora, si gode l’omologo Huijsen, classe 2005, che la Juventus ha ceduto a meno del prezzo contrattato col Newcastle per Kelly.

Ne valeva la pena? Restano oggi in prima squadra Yildiz, Mbangula e Savona. I quali, magari, faranno pure la fortuna di Thiago Motta, ma sognare le bandiere, a Torino, adesso ha poco senso: è ragion di Stato, altro che favole.

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