Mini penalizzazione per gli stipendi La Conference garanzia di futuro

Già oggi il processo per il secondo filone d’indagine: la Signora vuole chiudere i conti in questa stagione. Il pass per la Coppa consentirebbe di scontare subito l’eventuale sospensione in Europa da parte della Uefa.

di PAOLO FRANCI -
30 maggio 2023
Mini penalizzazione per gli stipendi  La Conference garanzia di futuro

Mini penalizzazione per gli stipendi La Conference garanzia di futuro

di Paolo Franci

Finisce tutto qui, oggi. Il tema è caldissimo, l’epilogo sorprendente, ma fino a un certo punto. La Juventus, ieri, ha chiesto ufficialmente alla Figc l’anticipo a oggi dell’udienza relativa al tris processuale “stipendi, agenti, rapporti con i club“ fissata per il 15 giugno. La mossa ha un solo, possibile significato e cioè che il contatto tra la task force legale della Juventus e la procura federale sia arrivata all’accordo per il patteggiamento della pena – che dovrebbe concretizzarsi nella giornata di oggi – una opzione prevista del codice sportivo e che, sostanzialmente offre due vie al club o al tesserato che decide di non andare a processo – quindi evitando il rischio di incorrere in un giudizio particolarmente severo, come accaduto ad esempio con i 15 punti dell’affair plusvalenze – cercando la via della trattativa.

La prima opzione concede la facoltà di chiedere il patteggiamento al presidente federale, dunque al numero uno della Figc Gabriele Gravina, ma solo fino a quando non scatta il deferimento. Una volta ufficializzato quest’ultimo, l’opzione scade e si può avanzare richiesta solo alla procura federale, con la quale sostanzialmente si concorda una pena. Una volta trovato l’accordo – attenzione, il patteggiamento non sarà automatico e i termini dell’intesa finiranno sul tavolo dei giudici che in linea teorica, ad esempio giudicandolo troppo ’morbida’, avranno facoltà di accettare o meno la richiesta.

Quali sono i vincoli del patteggiamento? Innanzitutto, la rinuncia ad ogni possibile ricorso nel caso di specie. E qui varrà la pena sottolineare come sul piatto ci sia anche la rinuncia al ricorso nel caso plusvalenze dopo il -10, mossa che non può entrare nel procedimento di oggi ufficialmente, ma certamente in ballo con una sorta di ’gentlemen agreement’ tra il club e la Figc. D’altra parte, nei giorni scorsi la Juventus aveva fatto filtrare come l’intenzione fosse quella di mettere al passato le vicende che l’hanno portata in tribunale, fino alla penalizzazione. E, probabilmente, la mossa serve non solo ad evitare sconfinamenti verso la prossima stagione, con il rischio di penalizzazioni da scontare nel prossimo campionato, ma anche a dare un segnale di un certo tipo all’Uefa, nella speranza di raffreddare chi vorrebbe colpire duro il club bianconero.

Bene, d’accordo, ma patteggiare quanti punti? L’ipotesi più accreditata è che la Juventus tenterà di cavarsela con un multone di quelli salati, ma filtra lo scenario secondo il quale possa arrivare una piccola penalizzazione (due-tre punti?) in modo da togliere ogni speranza di Europa League (5° e 6° posto ora di Atalanta e Roma) e lasciando alla Juve ora settima soltanto la Conference League. Sarebbe uno scenario accettabile, con la certezza di partire il prossimo anno senza handicap da scontare e, soprattutto, in caso di mazzata dell’Uefa ed esclusione dalle Coppe per un anno, scontarla perdendo la Conference non sarebbe così grave come l’ipotesi più temuta.

E cioè: se la Juve finisse fuori dalle coppe quest’anno per effetto della classifica di A, il prossimo anno non le disputerebbe e in caso di esclusione dell’Uefa per una stagione (ipotesi) dovrebbe scontarla una volta riconquistata, dunque nella stagione 2024-2025. Ecco perché chiuderla qui non è affatto una mossa sballata. Anzi.

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