Tudor ha la rivoluzione in serbo. A Vlahovic le chiavi della Juve. Yildiz e Koop per scordare Motta
Arriva il Genoa alle 18, il nuovo tecnico cambia modulo e punta sulla voglia di riscatto dei campioni. Intanto Exor annuncia un aumento di capitale da 15 milioni per affrontare le spese dell’esonero.

Igor Tudor, croato di Spalato, 46 anni, oggi debutta sulla panchina della Juve
Alle sei del pomeriggio, all’Allianz Stadium, scoccherà per la Juventus l’ora di Igor Tudor: quando l’arbitro Rapuano fischierà l’inizio della partita contro il Genoa, il nuovo corso dovrà fare dimenticare in tutto e per tutto la breve esperienza di Thiago Motta sulla panchina dei bianconeri, breve e poco soddisfacente, se l’unico obiettivo che resta, ora, è un quarto posto che la Signora dovrà inseguire già a partire dalla sfida alla squadra di Patrick Vieira.
Al termine di una settimana piuttosto irrituale, segnata dal cambio dell’allenatore a metà della sosta per gli impegni delle Nazionali e ieri dall’annuncio di Exor (che "a ulteriore conferma del suo impegno a lungo termine nei confronti della società ha deliberato di procedere con la richiesta di un versamento in conto futuro aumento di capitale per complessivi 15 milioni la cui esecuzione sarà finalizzata immediatamente"), anche la vigilia non ha seguito i rituali classici: delle sue aspettative, del lavoro che lo attende e del Genoa, Tudor aveva già parlato giovedì, ieri non c’è stato bisogno della canonica conferenza stampa pre-partita, anche perché ormai tutto ciò che c’era da dire era già stato detto.
Questo, del resto, è il momento del fare: la Juventus adesso ha fretta, non può più fare passi falsi e gli stessi giocatori sanno di non avere più alibi. Sarà l’ora di Tudor, ma anche e soprattutto quella di Dusan Vlahovic, di nuovo titolare e chiamato a trascinare i compagni.
Per il serbo, nel 2025, le presenze in campionato sono state 6 (una sola da titolare, nell’1-0 contro il Cagliari: suo il gol decisivo) per appena 153 minuti, recuperi esclusi, e con gare viste solamente dalla panchina. Il numero 9 bianconero avrà ora l’opportunità di una rivincita su chi aveva sostanzialmente deciso di accantonarlo, ma più che i propositi di vendetta sarà per lui decisiva la voglia di caricarsi la squadra sulle spalle e riprendersi quel ruolo di leader che, a inizio stagione, gli apparteneva di diritto, evidentemente per mancanza di alternative, più che per le scelte dell’allenatore.
Con 9 reti in campionato (e 14 totali) è dopo tutto ancora lui il miglior marcatore stagionale di una Juventus che, dopo la svolta tecnica, si aggrappa a un bomber per il quale cambierà anche la sua sintassi tattica: tornerà a giocare faccia alla porta, sulla profondità, centravanti e non più pivot, come vuole Tudor e come ha sempre desiderato lo stesso serbo.
Saranno probabilmente Yildiz e Koopmeiners a sostenerlo, ma la mano di Tudor dovrebbe vedersi anche in difesa, con la presenza della linea a 3 (i centrali saranno Kalulu, Gatti e Veiga) e due esterni a tutto campo: quasi scontata una maglia per Weah a destra, mentre a sinistra, considerando l’assenza di Cambiaso, la sorpresa potrebbe essere la presenza di Nico Gonzalez (l’alternativa è McKennie).
Panchina per Kolo Muani; non ha recuperato Douglas Luiz, e così il centrocampo sarà formato da capitan Locatelli e Thuram. Nel Genoa, senza lo squalificato Martin, dovrebbe partire titolare l’ex Miretti.
Le formazioni. Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Veiga; Weah, Locatelli, Thuram, Nico Gonzalez; Yildiz, Koopmeieners; Vlahovic. All.: Tudor
Genoa (4-2-3-1): Leali; Sabelli, De Winter, Matturro, Vasquez; Frendrup, Masini; Zanoli, Malinovskyi, Miretti; Pinamonti. All. Vieira.
Arbitro: Rapuano di Rimini
Tv: ore 18 - Dazn
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