Juve verso il City, basta un pari. Ma Tudor: “Vogliamo vincere. Il caldo inciderà”

Il tecnico bianconero affronta il Manchester di Guardiola per il primo posto del girone. Il caldo un fattore, ma Tudor crede in una grande partita dei suoi. Calcio d’inizio alle 21 in Italia. Comolli al lavoro per confermare Kolo Muani e Conceicao

di MANUEL MINGUZZI
26 giugno 2025
Igor Tudor

Igor Tudor

Orlando, 26 giugno 2025 – Basta un pareggio per il primo posto nel girone, ma Igor Tudor punta a vincere. Juventus-Manchester City decreterà la vincitrice del gruppo G del mondiale per club, che servirà, forse, per un accoppiamento migliore agli ottavi con la seconda del gruppo H (quello di Real, Salisburgo e Al Hilal). I bianconeri per ora sono in testa, perché hanno la stessa differenza reti del City ma con un gol segnato in più: nove contro otto, ed è questo il fattore che farebbe arrivare la Juve prima in caso di pari punti con gli inglesi. Di fatto, Guardiola per il primato è obbligato a vincere, altrimenti sarà secondo. La Juve, dal canto suo, non vuole fare calcoli e il suo allenatore Igor Tudor è stato chiaro a poche ore dalla sfida: “Vogliamo vincere”.

Tudor: “Il caldo farà la differenza. Sarà bella partita da giocare”

C’è una variabile in più per tutti al mondiale per club negli Stati Uniti: il caldo. Si gioca in orari centrali negli USA, per avere la diretta televisiva serale in Europa, e sarà un fattore da considerare per quanto riguarda i ritmi e la gestione del match. Non si potrà andare a mille dall’inizio alla fine. Lo ha detto Guardiola, lo ha confermato pure Tudor: “Abbiamo lavorato su tutti gli aspetti possibili – le parole dell’allenatore juventino – Veniamo da due partite dispendiose e sarà importante capire chi potrà giocare tutta la partita. Il caldo inciderà e l’orario non è il massimo per una partita di calcio”. Insomma, una insidia in più perché il City ha ruotato di più mentre la Juve di meno e qualche giocatore potrebbe rifiatare: “Ci arriviamo diversamente da loro – ancora Tudor – Il City ha fatto tanti cambi tra una partita e l’altra, noi invece siamo andati con gli stessi undici e probabilmente cambieremo qualcosa. L’obiettivo è fare una partita serie e vincere”. Sarà anche sfida stimolante contro una delle migliori formazioni al mondo e per la Juve sarà un test probante sulla qualità generale della squadra. Giocare alla pari con il City darebbe ulteriore entusiasmo: “E’ una partita bella da giocare e c’è tanta voglia di fare bene. Vedo una bella energia e il primo obiettivo, cioè passare il turno, è stato centrato e ci fa sentire bene”. Il messaggio di Tudor è stato oltremodo chiaro: niente calcoli di classifica. “Non si può giocare per pareggiare, vogliamo vincere. Non si preparano mai le partite per un pareggio. Non pensiamo agli ottavi o a chi incontreremo ma solo alla partita col City”, il diktat di Tudor.

A guidare l’attacco ci sarà Kenan Yildiz, che sta legittimando al mondiale la sua maglia numero 10, quella dell’idolo Alex Del Piero: “Sta giocando molto bene e ha la testa giusta – la carezza del mister nei confronti del turco – Le sue doti sono chiare, ma la chiave è dare il massimo e lo sta facendo. Spinge sempre sia in allenamento che in partita e non si risparmia. E’ una bella mentalità”. Tudor, in generale, è soddisfatto del lavoro della squadra, pur consapevole che c’è sempre da migliorare: “Thuram ha fatto cose di altissimo livello, ma anche Conceicao, Kolo Muani, Costa hanno fatto ottime partite. Tutti sono dentro al progetto. Savona? Sta facendo bene, deve mettere su un po’ di forza su certe situazioni ma ci sono cose positive”. E attenzione anche a Filip Kostic, che sembrava fuori da ogni progetto ma invece Tudor lo sta apprezzando: “E’ una bella sorpresa, non lo conoscevo ma è un ragazzo che può fare bene e mi piace. E’ a disposizione con professionalità con buona gamba e tecnica”, la risposta di Igor. Infine, due parole anche per Arek Milik, che sta rientrando da un lunghissimo stop: “Si allena ma è presto per farlo giocare”, la sintesi del tecnico.

Mercato: Comolli spinge per Conceicao e Kolo Muani

Tudor molto soddisfatto dei giocatori a disposizione e infatti la strategia della società è confermare un certo tipo di ossatura. Per questo motivo il dg Damien Comolli è al lavoro per riscattare Francisco Conceicao e Randal Kolo Muani. Sono due situazioni differenti e non facili. Il Porto ha detto di no alla prima offerta della Juve e vuole i 30 milioni pattuiti per il riscatto, Comolli lavora per uno sconto e se non dovesse farcela tiene in caldo la pista Jadon Sancho del Manchester United, valutato più o meno allo stesso modo. La differenza è che con i Red Devils si potrebbe inserire Dusan Vlahovic nell’operazione. Il centravanti è in uscita e il suo potenziale sostituto si chiama Jonathan David. Poi, Kolo Muani. Il costo del riscatto, si parla di 50 milioni di euro, non è affrontabile oggi dalla Juve che prova a spostare ogni investimento al 2026, contando sulla volontà del giocatore di rimanere. Al Psg il francese è stato ai margini e non rientra nei piani: vuole rimanere alla Juve. Comolli punta su un rinnovo del prestito e un riscatto all’estate 2026, sperando che il Psg possa accettare con una quota di ammortamento in più a bilancio e dunque con minori rischi di minusvalenza dopo averlo pagato 90 milioni dall’Eintracht Francoforte. Insomma, saranno due trattative difficili, complicate, ma Comolli è convinto di poterle sbrigare positivamente. Nel frattempo, massima attenzione al campo, al Manchester City e poi agli ottavi di finale del mondiale contro una tra Real, Salisburgo e l’Al Hilal di Inzaghi. Niente distrazioni, la Juve punta a vincere. Leggi anche - L'Inter batte 2-0 il River Plate: agli ottavi affronterà la Fluminense

 

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