Una Juve tutta da rifare Chiesa e Iling a rischio

Senza Champions minori introiti per 50 milioni, via quasi tutti i big. Pressing per Giuntoli, la settimana prossima il confronto fra il club e Allegri.

di PAOLO GRILLI -
1 giugno 2023
Una Juve tutta da rifare  Chiesa e Iling a rischio

Una Juve tutta da rifare Chiesa e Iling a rischio

di Paolo Grilli

I conti con la giustizia sportiva sono chiusi, per il sollievo più o meno di tutti. Ma il futuro bianconero resta denso di dubbi, e l’unica certezza – qui sono i conti economici a pesare in maniera determinante – è che la rosa sarà rivoluzionata, con una logica che dovrà scansare ogni volo pindarico. Giovani e ingaggi ridotti, non si scappa. Altro che operazioni alla Ronaldo: nella speranza, però, che in tempi ragionevoli il club riprenda quota sul campo e nei bilanci.

Dei saluti imminenti di Di Maria, Rabiot e Paredes, si sa. Di una partenza più che probabile di Vlahovic, pure, finché la Premier continuerà a offrire cifre consistenti per il serbo. Ma pure le posizioni di Chiesa e Iling Junior sono a rischio, perché mai come in questa fase di incertezza occorre monetizzare e gettare le basi della ripartenza.

Non solo la mancata qualificazione alla prossima Champions vale, di per sé, almeno cinquanta milioni di mancati introiti alla Continassa; ma poi, ci sono i ritorni a Torino dai prestiti in Premier di McKennie (Leeds), Zakaria (Chelsea) e Arthur (Liverpool) a costituire un pericolo per il bilancio, visto che i loro riscatti mancati varranno altri cento milioni di mancati introiti. Giusto Kulusevski potrebbe firmare per il Tottenham, portando 35 milioni di importanza vitale a Torino.

Comandano i bilanci, sia che nel 2023-2024 i bianconeri siano ammessi alle Coppe, sia che scatti la sospensione della Uefa entro la fine di questo mese.

In teoria, l’Europa League sarebbe ancora possibile per Pogba e compagni, vincendo l’ultima a Udine e sperando in altri incastri. Non cambia, però, la necessità di fare proprio un realismo da ricostruzione.

Allegri sarà ancora al centro del progetto? Max non può essere un uomo per tutte le stagioni, e se ne parlerà nel summit che vedrà i dirigenti e il tecnico immaginare il futuro del club all’inizio della settimana prossima. Decisiva sarà la volontà del tecnico, blindato da un supercontratto per altre due stagioni, di voler vestire i panni del ricostruttore smettendo quello di cacciatore di trionfi.

I nomi per il dopo Max sono quelli di Igor Tudor e Sergio Conceicao. Ma non bisognerà, soprattutto, sbagliare ancora il mercato. Ecco perché il club, prima di tutto, vuole portarsi in casa Giuntoli e riprogettare quasi tutto da zero.

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