Una Signora tutto cuore. McKennie-Mbangula, corto muso e sogno ottavi

Psv piegato con personalità, è il belga a decidere dopo il pari di Perisic. Motta per la prima volta raccoglie tre vittorie di fila, Vlahovic entra nel finale.

di PAOLO GRILLI
12 febbraio 2025
Samuel Mbangula, belga di 21 anni, è entrato nella ripresa al posto di Yildiz e nel finale ha segnato la rete decisiva

Samuel Mbangula, belga di 21 anni, è entrato nella ripresa al posto di Yildiz e nel finale ha segnato la rete decisiva

Non è una Juve di grossa cilindrata. Gli ottavi non sono per nulla garantiti, una rete di vantaggio in nessun modo rappresenta un gran bottino da difendere. Però il corto muso sul PSV un sorriso lo legittima, per come questa nuova Signora ha saputo mettere le mani su una vittoria che come in tante altre occasioni sembrava sfumare, perdersi in una nebbia di dubbi. Per una sera, Kolo Muani non ha né segnato né stupito, e forse la circostanza innalza il merito di una squadra che si sta ancora scoprendo tale. Motta vede una direzione e così i suoi, dopo la terza vittoria di fila, un unicum in stagione. McKennie e Mbangula griffano il successo: sono tra quelli su cui Thiago punta di più da inizio stagione.

Per Veiga e Kelly è l’esordio assoluto in Champions, ma il loro impiego non è certo una sorpresa date le assenze di Cambiaso e Kalulu. Il tuttofare McKennie viene riportato in avanti, molto in avanti, di fatto trequartista con Koopmeiners lasciato inizialmente in panchina. Nemmeno Weah terzino è una novità. Ha già mostrato di poter stare lì, sgusciando all’occorrenza e con costrutto.

In avvio la Signora mostra il suo nuovo volto e si riversa tutta in avanti, senza eccessi però. Kolo Muani mette in allarme tutta la retroguardia olandese senza dare punti di riferimento: bel segnale.

Il PSV bada soprattutto a contenere, cogliendo poi quel che può. L’inventiva di Schouten e la grinta di De Jong, del resto, garantiscono la potenzialità di un acuto e questo basta mentre i minuti corrono. Quando la Juve tira il fiato, la banda di Bosz si rende immediatamente pericolosa facendo vedere limiti nella tenuta dei bianconeri. Un paio di brividi scuotono lo Stadium, quando la difesa rimedia a situazioni complicate.

Serve un Gatti in versione supereroe per il vantaggio – McKennie sfodera potenza e precisione, anche queste non gli mancano – e la partita inevitabilmente cambia.

Motta mette Mbangula per un Yildiz in una serata da zero prodezze. Proprio il numero 51 sfiora il 2-0 dopo l’incursione doc di Weah. Ma poi Perisic, all’esordio stagionale in Champions, beffa Kelly su una palla vagante e firma un pari che gela lo Stadium. Thiago passa al piano B, con Conceição, Koop e Thuram per la scossa. Di fatto, è un 4-1-4-1. La Signora mostra segni di stanchezza, con venature di disorientamento. Ci vuole ancora Gatti, poi uno scatto d’autore di Chico. Mbangula, energia giovane, è al posto giusto e firma il 2-1. Vlahovic entra e si prende applausi, almeno quelli. Al ritorno tra una settimana a Eindhoven ci sarà da soffrire, come no. Però chi è passato da attimi di smarrimento può trovare la strada giusta più in fretta.

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