La Juve blinda Yildiz: no ai club inglesi
L’arrivo di Tudor in panchina muove anche il mercato. Giuntoli e la missione Osimhen, ma da Napoli: mai in bianconero

Kenan Yldiz
Torino, 14 aprile 2025 – Può un allenatore ridare energia a un giocatore? Sì, può accadere. Kenan Yildiz è tornato il dieci della Juventus, quello che spacca le partite, salta l’uomo, segna. L’azione del raddoppio è stata magistrale, molto ‘tudoriana’, tutta di prima, in verticale, senza dare tempo e spazio alla difesa di organizzarsi, con il centravanti a fare da muretto per gli inserimenti. Poi il resto ce lo ha messo il numero dieci, con un colpo preciso in buca d’angolo. Che ora ci sia una energia diversa, pur con qualche difetto ancora da limare, è evidente e appare giusta la scelta del cambio in panchina per non mettere a rischio la Champions League. In tanti ne hanno beneficiato, soprattutto i giocatori di maggior talento che ora sembrano inseriti in un contesto tattico più affine. Non è un caso, per esempio, pure il gol di Teun Koopmeiners che appare anche più brillante dal punto di vista fisico. Certo, Tudor si è lamentato del secondo tempo, dei subentrati – che hanno permesso al Lecce di rientrare – ma la sua Juve più diretta e intensa si intravede, soprattutto nell’approccio e nei primi tempi, quando ancora ci sono le energie per pressare e attaccare. Serve migliorare la condizione fisica sul lungo periodo, ma intanto si notano miglioramenti e gli attaccanti ne stanno beneficiando.
Yildiz blindato: “Tudor ha portato energia”
La Juve non vuole privarsi di Kenan Yildiz. Il numero dieci è da considerarsi blindato, ma si sa che il posizionamento finale può influenzare il futuro. Senza Champions League il rischio di sacrifici, con 70 milioni di euro in meno a bilancio, potrebbe essere all’ordine del giorno e i club di Premier League sarebbero già sulle tracce di Yildiz, partendo dal Chelsea e passando per le due di Manchester. Per la Juve sarebbe incedibile e in caso di primi quattro posti sarà così, ma la certezza non c’è ancora e per il momento i tifosi bianconeri dovranno tapparsi le orecchie di fronte a eventuali rumors. Intanto, il numero 10 ha ritrovato prestazioni e gol e lui stesso ha ammesso l’energia diversa portata da Igor Tudor: “E’ bello averlo qui, ha portato buona energia”, le parole del numero dieci a Sportmediaset. E ora sono ritornati i suoi i gol, le sue giocate: “La squadra mi aiuta e il passaggio di Dusan è stato stupendo. Siamo una bella squadra e io sono felice – ancora Kenan – Sappiamo che Vlahovic è un grande giocatore e sono grato di averlo in squadra. E’ stata una vittoria importante e ora dobbiamo continuare fino alla fine”. E ora per la Juve si staglia non solo la possibilità di stare nelle quattro, superato il Bologna sconfitto a Bergamo, ma pure il terzo posto è nel mirino con un calendario tutto sommato facile. Yildiz parla chiaro: “Dobbiamo solo continuare a lavorare in questo modo con l’obiettivo di raggiungere la miglior posizione possibile”. Va anche ricordato che se l’Inter raggiungesse la finale di Coppa Italia il terzo posto per la Juve darebbe diritto di Supercoppa Italiana.
Obiettivo Osimhen, da Napoli: mai alla Juve
C’è poi il mercato. Cristiano Giuntoli culla il sogno Victor Osimhen, che sembra pronto a lasciare il Galatasaray a fine stagione nonostante l’intenzione del club turco di provare a trattenerlo. Lo cerca la Juve, ma c’è una clausola da 75 milioni di euro. Tanti soldi, soprattutto per il bilancio bianconero che è ciclicamente rimpinguato dagli aumenti di capitale della proprietà. Le big europee sondano il nigeriano, che però ha un legame importante con Giuntoli dai tempi di Napoli. C’è margine? Dipende. La Champions darebbe una mano, ma oltre a questo servirebbe una cessione (Vlahovic?) per creare il gruzzoletto utile a investire. Sconti da casa Napoli non ce ne saranno, da verificare anche la questione clausola, se cioè vale per tutti o solo per l’estero, e il messaggio fatto trapelare dagli ambienti azzurri è: mai alla Juve. Di sicuro, resta burrascoso il rapporto tra De Laurentiis e Giuntoli e il patron partenopeo farà di tutto per evitare di vedere Osimhen vestito di bianconero. Sarà una estate bollente. Su sponda Juve, per provare a racimolare budget, si potrebbe prendere in considerazione anche la cessione di Andrea Cambiaso, che continua a piacere al Manchester City dopo la sessione di gennaio in cui le parti sembravano non molto lontane. Valutazione di almeno una cinquantina di milioni di euro.
Ruben Olivera: “Tudor incarna il dna bianconero”
Tutti gli ex Juventus sono soddisfatti della scelta di Igor Tudor per questo finale di stagione. L’allenatore, che ha vissuto la i colori bianconeri da giocatore e da vice di Pirlo, può riportare a galla il dna juventino, probabilmente smarrito con Thiago Motta e questo viene visto come il principale grande punto a favore della scelta. Poi, il gioco, e si vedono già i primi cambiamenti. Soddisfatto anche Ruben Olivera, che è stato compagno di Tudor alla Juve, portato a Torino da Luciano Moggi. Queste le sue parole a Radio Bianconera: “Prima che arrivasse io il più piccolo in squadra era Camoranesi e aveva 26 anni. Tutti erano più grandi, c’erano tanti veterani e capitani ed era la Juve più forte. Tudor era molto scherzoso e di certo all’epoca non me lo immaginavo futuro allenatore della Juve”. E qui entra in scena il dna Juventus. Anche per Olivera l’uomo giusto è Igor: “Chi lo conosce mi dice che è un tecnico molto preparato e sono contento di vederlo alla Juve. Incarna il Dna bianconero”, la sua risposta. Poi, un pensiero su Thiago Motta: “Non pensavo all’esonero, ma allenare il Bologna è una cosa, farlo alla Juve un’altra. C’è una pressione diversa. Spero che la Juve arrivi in Champions e si dia continuità al progetto”.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su