La Lube scende in campo. "A Treia si può pensare in grande. Al via un progetto ambizioso»
Il progetto Lube Academy a Treia unisce le società sportive locali per valorizzare i giovani atleti e promuovere una crescita graduale e responsabile. La collaborazione mira a creare una struttura educativa e sportiva di qualità, con l'obiettivo di diventare un esempio nazionale.

"A Treia si può pensare in grande. Al via un progetto ambizioso"
"Oggi facciamo la storia dello dello sport a Treia e quando lo diciamo io e Luciano (Sileoni) lo facciamo". È un passaggio dell’intervento di Fabio Giulianelli, ad del Gruppo Lube, alla presentazione del progetto Lube Academy che riunisce i vivai delle tre società comunali (Abbadiense, Aurora, Treiese) e guarda alla prima squadra, ora nel progetto non rientra il Chiesanuova. "Oggi – spiega Giulianelli – presentiamo questa casa e se nei prossimi mesi il Chiesanuova volesse farne parte noi lo accoglieremo". L’unione fa la forza e dà sostanza al progetto incentrato sui giovani. "L’Abbadiense (3ª categoria) e la Treiese (2ª categoria) porteranno avanti un discorso imperniato sui giovani treiesi, su chi ha fatto un percorso nel vivaio e magari non trova spazio in categorie di maggiore rilievo. Non importa il risultato di queste due realtà. L’Aurora Treia, destinata al ripescaggio in Promozione, sarà la nostra stella polare da fare crescere. Non c’è da volere tutto e subito, ma occorre imparare a crescere e per farlo occorre fare un percorso, serve un’educazione alla vittoria e alla sconfitta". E se una domani il Chiesanuova dovesse bussare alla porta? "Sarà un valore aggiunto, un arricchimento ma deve entrare nel nostro progetto che non può avere una realtà esterna. Nel caso in cui dovesse entrare troveremo la migliore soluzione per ottimizzare tutti i campionati". È un progetto che pensa in grande. "Sono certo – aggiunge Giulianelli – che tra 2-3 anni ne parleranno a livello nazionale come di un esempio dato da un piccolo paese in cui si fanno le cose in grande. Non c’è solo calcio, devono trovare cittadinanza altre discipline. Faremo anche il doposcuola perché l’Academy possa essere un college, una struttura a cui i genitori danno i figli nella consapevolezza che saranno accompagnati a diventare adulti. La nostra responsabilità è di attivarci senza lasciare i ragazzi in piazza, in balia di certe derive". Ed è chiaro che in questo discorso gli impianti sono importanti. "Oggi – chiarisce Giulianelli – non sono all’altezza. Noi cercheremo di spingere e sollecitare una risposta dall’amministrazione perché rispondere “no“ significa rifiutare un’esigenza dei ragazzi". È un progetto in cui si dovrà parlare con il “noi“. "I dirigenti hanno apprezzato l’impostazione superando anni di incomprensione. Alla Lube siamo abituati a lavorare pensando ai prossimi 3-5 anni e anche in questo caso l’impostazione è la stessa". La Lube non sarà mai uno sponsor. "Non possiamo mettere il nostro nome e non controllare la gestione, ma dobbiamo fare assieme un processo condiviso in cui l’azienda deve essere protagonista con i suoi uomini". Luciano Sileoni, spiega cosa ha spinto l’azienda a fare questo passo. "Il benessere dei giovani".
Lorenzo Monachesi
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