Lamine Yamal e l’esordio a 15 anni nel Barcellona. La lezione della Spagna: perché in Italia i giovani non riescono a imporsi?

Nel nostro calcio a 21 anni sei ancora considerato una promessa, mentre in Europa i talenti accumulano subito esperienze preziose. E per il ct Mancini la ricerca di nuove leve diventa sempre più difficile

di YAHYA ACERBI -
3 maggio 2023
Lamine Yamal

Lamine Yamal

Barcellona, 3 maggio 2023 – Lamine Yamal (15 anni e 290 giorni) è il più giovane esordiente nella storia del Barcellona, ma se in Italia un avvenimento del genere è impensabile, all’estero è prassi comune.

Xavi ha lanciato il giovanissimo esterno d’attacco nella sfida vinta per 4-0 contro il Betis Siviglia, il gesto ha riscosso del clamore all’interno dei nostri confini ma all’estero sono abituati a vicende di questo genere, basti pensare che Yamal non è neppure il più giovane esordiente della storia della Liga.

Sebbene sia riuscito a scavalcare nomi come Lionel Messi che esordì a 17 anni 3 mesi e 22 giorni, Bojan Krkic a 17 anni e 19 giorni e il più recente Gavi che calcò il campo da professionista a 17 anni e 24 giorni, Yamal non è riuscito a prendersi il primato del campionato. Il record appartiene a un volto noto della Serie A, Luka Romero ora in forza alla Lazio, che ai tempi del Mallorca fece il suo debutto in Liga ad appena 15 anni e 219 giorni.

È possibile che Inghilterra la notizia non abbia suscitato alcun clamore, dato che il più giovane esordiente della Premier Ethan Nwaneri, lanciato da Arteta in questa stagione con l’Arsenal, è ancora più giovane avendo esordito ad appena 15 anni e 181 giorni. Il campionato inglese non è nuovo a queste dinamiche, basti pensare a Wayne Rooney che esordì nel 2002 ad appena 16 anni, in un match tra il suo Everton e il Tottenham. Un anno dopo, nell’agosto del 2003, venne lanciato Aaron Lennon dal Leeds ad appena 16 anni e 129 giorni.

È un’abitudine tutta italiana quella di lasciare i giovani a crescere in primavera o nelle serie minori, farli maturare fuori dal palcoscenico principale. Il sistema calcio va rifondato ma intanto di giovani esordienti neanche l’ombra, e se per il ct Mancini il fantasista dell’Udinese Pafundi (17 anni) è il primo nome della lista nelle convocazioni, in Serie A conta appena 65 minuti di gioco spalmati in 6 presenze. Non c’è da stupirsi quindi che se da noi a 21 anni sei considerato un giovane promettente, mentre all’estero sei già leader e colonna portante della tua squadra, chiedere a Bukayo Saka dell’Arsenal.

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