L’attaccante classe 2002, otto gol nell’ultima stagione, passà ai cugini rossoblu. Un’altra perdita per la società biancoverde. Braconi, il ’figlio’ di Castelfidardo va alla Vigor: "Sette anni di emozioni, più di una squadra»

"Sarete sempre parte di me". E intanto continua la caccia. al nuovoi allenatore dopo. che anche Bolzan ha detto no.

di MICHELE CARLETTI
27 giugno 2025
"Sarete sempre parte di me". E intanto continua la caccia. al nuovoi allenatore dopo. che anche Bolzan ha detto no.

"Sarete sempre parte di me". E intanto continua la caccia. al nuovoi allenatore dopo. che anche Bolzan ha detto no.

Dal biancoverde al rossoblu. Lorenzo Braconi saluta Castelfidardo e approda alla Vigor Senigallia. Sempre in D.

In attesa del nuovo allenatore, dovrebbe essere annunciato tra oggi e domani, continuano quindi i saluti in casa Castelfidardo. Doppi. Prima quello dell’esterno Alessandro Costanzi, classe 2006, e poi quello del ragazzo di casa, Braconi, attaccante, classe 2002. Costanzi è sceso a Teramo, come Nanapere, Braconi salirà invece a Senigallia dopo una stagione sopra le righe con 8 centri in campionato e un post quasi da libro Cuore per congedarsi dal ‘Castello’.

"Ci sono momenti nella vita in cui le parole non bastano. Questo è uno di quelli. Dopo sette anni con questa maglia, con questi colori, con questo nome cucito sul petto e nel cuore, è arrivato per me il momento di salutare". Inizia così il post di addio al Castelfidardo di Braconi. "Sette anni sono lunghi. Dentro ci stanno le prime emozioni, le prime sconfitte e le prime vittorie. Ci stanno gli allenamenti sotto la pioggia, le trasferte infinite, gli abbracci nello spogliatoio, le urla in campo, le delusioni da digerire e le gioie da gridare. Ci sta la crescita, come calciatore ma soprattutto come persona. Il Castelfidardo per me non è stata solo una squadra. È stata una famiglia, una scuola di vita, un rifugio sicuro. Mi ha insegnato cosa vuol dire lottare, avere disciplina, rispettare, credere in sé stessi e nei propri compagni. Mi ha fatto piangere, ridere, arrabbiare, esultare. Mi ha fatto vivere".

E poi iniziano i ringraziamenti. "E allora grazie. Grazie a ogni compagno che ho incontrato lungo questo percorso. A chi è rimasto e a chi è passato, ma ha lasciato qualcosa. Grazie agli allenatori che hanno creduto in me, spronato, corretto, guidato. Grazie allo staff, alla società, a chi lavora dietro le quinte e spesso non si vede, ma fa la differenza ogni giorno. E grazie, di cuore, a voi tifosi. Per ogni coro, ogni parola, ogni presenza negli stadi. Sentirvi vicini è stato un onore. Vi ringrazio per il sostegno e la pazienza. Voi che oltre ad essere tifosi siete diventati miei amici e un ringraziamento speciale ai miei migliori amici che averli là in tribuna fa un effetto speciale. Lasciare non è facile, perché lasciare casa fa sempre male. Ma sento che è il momento giusto per aprire un nuovo capitolo, portandomi dietro tutto quello che ho imparato, tutto quello che ho vissuto. Il Castelfidardo sarà sempre parte di me. Ovunque andrò, questo pezzo di storia lo porterò nel cuore. Con gratitudine, con affetto, con un nodo in gola… Grazie Castelfidardo. Per sempre".

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