Lazio: la squadra di Baroni torna magica nel ritorno del tecnico al Bentegodi
L'analisi del successo capitolino nella trasferta di Verona

Mattia Zaccagni mentre realizza il terzo gol contro il Verona
Roma, 21 gennaio 2025 – Era una partita sulla carta da vincere senza problemi e nonostante le difficoltà di questo inizio di anno nuovo, la Lazio riesce nel suo obiettivo. Nonostante il buon periodo di forma recente degli avversari, i capitolini escono indenni dalla trasferta del Bentegodi, schiantando il Verona per 0-3 al termine di una partita indirizzata subito e poi gestita per tutta la sua durata. Tre punti preziosi che sanno di reazione dopo le prime partite complicate, che hanno permesso alle rivali di accorciare la classifica. La vittoria infatti ha permesso ai ragazzi di Marco Baroni di superare nuovamente la Juventus, dopo che il sabato sera i bianconeri lo avevano speso in zona Champions League a spese proprio dei biancocelesti.
C'era del sentimento extra per questa partita per quanto riguarda il tecnico biancoceleste. La grande salvezza ottenuta lo scorso anno sulla panchina scaligera gli è valsa questa immensa chance alla Lazio e non poteva non mostrare il lato migliore del suo calcio al ritorno al Bentegodi. E così la sua squadra fa: pressione alta e verticalizzazione rapida. Risultato? Calcio d'angolo conquistato dopo appena 60'', che vale il vantaggio, sul colpo di testa di Gigot, bravissimo a prendere il tempo a una retroguardia veronese ancora mentalmente non in partita. I padroni di casa provano a reagire, la squadra la cui difesa è la più battuta del campionato non si scompone, di fronte a una rete subita e per la verità costringe la retroguardia laziale a un paio di disimpegni complessi. Provedel però deve intervenire solo una volta per sporcarsi i guantoni.
Il vantaggio iniziale permette ai biancocelesti di gestire fin da subito le velleità avversarie. Palleggio insistito e attesa dello spazio per la verticalizzazione, così da andare ad attaccare la profondità, questo è il sistema calcistico perfettamente sviluppato dalla Lazio. La gestione dei ritmi non è però forzata, la squadra non rinuncia alle ripartenze veloci se ne ha la chance e proprio su una di queste crea la rete del raddoppio. Disimpegno di Guendouzi per Dia, il quale corre per 40 metri palla al piede, mette a sedere i marcatori e in area buca Montipò per lo 0-2 laziale.
Con il doppio gol di vantaggio, la Lazio soffre il contrattacco di fine primo tempo del Verona. Gli scaligeri infatti sono bravi a darsi una scossa, ma non riescono a trovare il gol che riaprirebbe la gara. Questo purtroppo lo pagano nel secondo tempo, quando i biancocelesti riorganizzano le idee e tornano padroni del campo. Ci pensa poi il regalo di Tchatchoua a permettere il gol dell'ex di Zaccagni. Il difensore veronese infatti sbaglia il retropassaggio e serve un assist a Dia. Il senegalese punta la porta, ma poi offre il pallone all'accorrente numero 10, che realizza la terza rete di serata, chiudendo con largo anticipo la gara.
In termini statistici, per la partita non c'è storia. Il Verona ha avuto i suoi momenti, ma parliamo di lampi gialloblù di fronte a un monologo biancoceleste. I padroni di casa hanno venduto cara la pelle e costruito occasioni in ottima quantità, ma la qualità capitolina ha fatto la differenza, risultando in una punizione, per la verità più severa rispetto a quanto avrebbero meritato i veronesi. In termini di possesso infatti la Lazio è padrona del campo con un netto 65% del tempo il pallone al piede, frutto di 536 passaggi completati (90% di precisione); mentre il Verona nel restante 35% del tempo si ferma al 76% di precisione per 234 fraseggi completati.
Il Verona ha maggiore quantità in termini di tentativi totali, contando 16 tiri contro i 14 della Lazio, ma quasi metà di questi arrivano con il triplice vantaggio già acquisito. Il numero di tiri in porta premia i capitolini con 5 tentativi nello specchio contro 3. In termini di expected goals però il margine è molto lieve, nonostante premi ancora una volta gli ospiti. I ragazzi di Baroni combinano infatti per 1,99 xG, mentre i gialloblù si fermano a 1,49 xG, rimpiangendo ben tre grandi occasioni fallite: il tentativo di Tengstedt al quarto minuto di gara, ancora il danese al 41', parato da Provedel, infine la traversa di Serdar.
Mercato Lazio: il Brighton bussa per Dele-Bashiru, ma i biancocelesti fanno muro
Non è stato un protagonista nella gara di domenica sera, ma è senza dubbio uno dei volti della nuova Lazio di Marco Baroni. Fisayo Dele-Bashiru è arrivato in estate dall'Hatayaspor, nessuno si sarebbe aspettato un impatto così immediato da parte del ragazzo classe 2001, il quale si è rivelato una dolce scoperta di questa stagione. Il ragazzo ha unito quantità a qualità togliendosi anche la soddisfazione del gol già 4 volte in questa prima parte di stagione, dopo essere sceso in campo per 17 volte tra tutte le competizioni. Questo ha permesso al giocatore anche di conquistare la nazionale nigeriana, dove ha già realizzato 2 reti in 5 apparizioni complessive.
Numeri eccellenti per un giocatore il cui potenziale sembra essere ancora elevatissimo e proprio per questo ha anche acceso qualche sirena di mercato. Nella giornata di oggi infatti il Brighton avrebbe bussato alle porte di Formello per chiedere informazioni circa il giocatore laziale. Nonostante la Lazio lo abbia acquistato dalla Turchia, il giocatore rimane un prodotto dei settori giovanili del calcio inglese, precisamente del Manchester City. Non solo questo, il giocatore ha vestito la maglia dello Sheffield Wednesday per ben due stagioni in League One, la Serie C inglese. Per lui si tratterebbe di un ritorno così in Inghilterra, ma al momento il club biancoceleste ha respinto al mittente l'interesse per il giocatore. Arrivato in prestito con obbligo di riscatto, Dele-Bashiru ha il contratto in scadenza nel giugno 2028 e al momento sembra poter essere un uomo chiave del futuro laziale, per questo il primo interessamento sarebbe stato cordialmente respinto.
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