Lecce-Napoli, probabili formazioni e dove vederla. In attacco torna Raspadori
Conte si affida all'ex Sassuolo insieme al 4-4-2 e lancia un monito sul match del Via del Mare: "Sarà importante anche per loro, e io so già come si possono vincere e perdere scudetti alla fine"

Giacomo Raspadori (Ansa)
Napoli, 2 maggio 2025 - Dopo un lungo inseguimento, l'operazione sorpasso all'Inter si è ultimata nello scorso turno: nerazzurri ko contro la Roma e Napoli vittorioso a spese del Torino. All'apparenza, il grosso del lavoro è fatto, ma in realtà la trasferta al Via del Mare di Lecce, in programma sabato 3 maggio alle 18, potrebbe rivelarsi una delle ultime trappole all'orizzonte.
Le probabili formazioni
Lecce (4-2-3-1): Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Kaba; Pierotti, Pierret, Morente; Krstovic. Allenatore: Giampaolo Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay; Lukaku, Raspadori. Allenatore: Conte
Orario e vedere Lecce-Napoli in tv e streaming
Lecce-Napoli (fischio d'inizio alle 18) sarà trasmessa in diretta streaming ed in esclusiva da DAZN, la cui app è disponibile anche sulle console PlayStation 4/5 e Xbox (One, One S, One X, Series X e Series S) e sui dispositivi TIMVISION BOX, Amazon Fire TV Stick e Google Chromecast. Per i clienti abbonati sia a DAZN che a Sky, è possibile attivare l'opzione DAZN 1 e vedere la partita sul canale numero 214 di Sky.
Lecce, aria di casa e sogno scudetto
Da una parte il Napoli capolista che vuole rendere ancora più solido il sogno scudetto, dall'altro un Lecce a caccia di punti salvezza: per Conte due ambizioni che sulla bilancia rischiano di pesare allo stesso modo. "Mancano quattro partite per tutti. Sia per noi che per loro non può essere la più importante, ma sicuramente è cruciale per le due squadre per i loro obiettivi". Le assenze di David Neres e Alessandro Buongiorno (forse stagione finita per entrambi, oltre a Juan Jesus) sparigliano ancora le carte a livello di moduli: un problema ma forse pure un'opportunità in più. "Noi abbiamo sempre trovato nell'emergenza la formula giusta. All'inizio poteva non essere quella giusta. Col Monza siamo partiti in un modo e abbiamo finito in un altro: non ci sono formule infallibili. So benissimo che tutto dipende dal risultato: se vinci hai scelto la formula giusta. Cerchiamo di fare necessità virtù, mettendo i giocatori migliori per continuare a fare quanto fatto nell'ultimo periodo. Non abbiamo cambiato tanto, abbiamo trovato accorgimenti ma l'idea, il gioco, l'applicazione sono rimasti altrimenti non avremmo questi numeri e la miglior difesa in Europa". Da una parte il suo presente in azzurro, dall'altra il suo passato, nonché le sue origini, in Salento: per Conte il match di domani sotto questo aspetto non sarà come gli altri. "Per me è sempre una gara diversa dalle altre: sono nato lì, sono diventato uomo a Lecce e quindi i sentimenti che ho nei confronti della città e degli abitanti non me li potrà cambiare niente e nessuno, qualsiasi cosa si possa pensare e dire. Il sentimento mi legherà a vita, anche se vivo a Torino ho i genitori e casa a Lecce: nell'anno sabbatico ho vissuto tanto lì, è una bella città, ho amici, ma sicuramente è una partita diversa perché in quello stadio ci sono cresciuto, in quella società, prima di andare via". Al Via del Mare non ci saranno solo amici e parenti di Conte, ma anche tanti tifosi azzurri, al netto di qualche problema con i biglietti. "Questo per noi aumenta quel senso di responsabilità che abbiamo dal primo giorno: ho sempre detto che avevo ricevuto prima di dare e il fine è sempre regalare emozioni al tifoso. L'obiettivo principale è stato raggiunto con anticipo, siamo in Champions League e sapete quanto conta economicamente per tutti i grandi club. L'altro obiettivo che ci eravamo prefissati e di cui avevo parlato era di dare fastidio: secondo obiettivo centrato perché lo stiamo dando. Ora il terzo è capire che tipo di fastidio vogliamo dare, se è un fastidio importante oppure un fastidio che ha tenuto in bilico il campionato. Non dimentichiamo che due settimane fa eravamo 3 punti sotto, questo deve servire a mantenere calma e umiltà che non deve mai essere persa dall'ambiente Napoli che deve capire che si partecipa tutti insieme per un qualcosa di insperato, nessuno lo immaginava, ma dobbiamo restare compatti, umili, con i piedi per terra. Mancano quattro partite ed io - continua Conte - ho avuto esperienze in cui ho perso e vinto scudetti nelle ultime giornate. C'è una sola squadra che vince, ma i ragazzi hanno lavorato in maniera umile, senza voli pindarici, è importante la sostanza".
I singoli
Si passa poi in rassegna i singoli, partendo da Mathias Olivera, in predicato di giocare centrale come accade nell'Uruguay. "Sapete già tutto, inutile che devo spiegarvi, sono domande fasulle. Tutto quello che accade qui si viene a sapere, quindi apprezzo la domanda ma voi apprezzate la risposta sincera". Con il sorriso sulle labbra, Conte dribbla la domanda ma non quella successiva sull'Inter e i suoi ottimi risultati in Champions League, che danno ulteriore valore a quanto fatto in campionato dal rivale Napoli. "Guardando la partita pensavo proprio questo, con riguardo a tutto il loro cammino. Per prima cosa bisogna fare i complimenti e non sono complimenti finti perché l'Inter sta rappresentando l'Italia in questa maniera e deve darci lustro e gioia e ci deve far capire che il campionato italiano è di livello importante ed anche che il Napoli, dando filo da torcere ai nerazzurri, sta facendo davvero qualcosa di straordinario". Merito del gruppo ma anche di uno Scott McTominay nelle ultime giornate diventato letteralmente l'arma in più e, forse, pure l'uomo scudetto. "Io ho sempre parlato di dover trovare soluzioni perché vedendo la rosa ho sempre detto che non si trovavano tantissimi gol nei singoli. Quando c'è questo tipo di situazioni, non puoi affidarti solo a due-tre elementi che vanno in doppia cifra: devi trovare una cooperativa del gol e trovare soluzioni tattiche. McTominay oggi è nettamente più forte rispetto a quando è arrivato: lui stesso si sente più completo, con più conoscenze, che sta raggiungendo anche una fase della sua età importante per capire da che parte andare nella sua carriera perché è stato in mezzo, non ha mai avuto un ruolo principale al Manchester United che invece qui gli abbiamo dato. E' cresciuto tanto lavorando: oggi è completo, ma il miglioramento che ha avuto lui l'hanno avuto tutti altrimenti diventa difficile spiegare perché oggi abbiamo 74 punti".
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