Mattarella: "Il rispetto arricchisce il calcio e lo sport italiano"

Il presidente Mattarella sottolinea l'importanza del rispetto nel calcio, durante l'incontro con Milan e Bologna finaliste di Coppa Italia.

di GIANMARCO MARCHINI
14 maggio 2025
Il Presidente Sergio Mattarella con il numero 1 della Lega A Ezio Maria Simonelli

Il Presidente Sergio Mattarella con il numero 1 della Lega A Ezio Maria Simonelli

dall’inviato Gianmarco Marchini

Dal Colle del Quirinale lo sguardo ha una prospettiva più ampia. La salita della scalinata d’onore è come un percorso per elevarsi. Perché dentro a queste stanze di affreschi, di specchi e di lampadari, l’aria è solenne e il silenzio la fa da padrone. Le parole pesano, come se ci fosse una gravità diversa. E le parole di Sergio Mattarella hanno sempre la capacità di andare a fondo. Così ieri mattina, nel ricevere le delegazioni di Milan e Bologna finaliste di Coppa Italia, quella che poteva essere una formalità istituzionale, è diventata una lezione al mondo del calcio, sì, ma nello specifico a tutto il mondo dello sport. La notte dell’Olimpico come trampolino per rilanciare una cultura e un modello fondati su certi valori. "Richiamare al rispetto reciproco tra i calciatori, le squadre e verso gli arbitri è un elemento che arricchisce il gioco del calcio, arricchisce lo sport italiano".

Tocca più volte la parola "rispetto", il capo dello Stato, sfruttando l’assist che, precedendolo sul palco, aveva fatto l’arbitro Mariani, giudice della notte di Roma. "Il nostro impegno sarà di incarnare i principi di lealtà e sportività", aveva detto il fischietto di Aprilia. Così, in una Sala degli Specchi gonfia di campioni, da Leao a Orsolini, da Pulisic a Ferguson, passando per vecchie glorie come Ibrahimovic e Di Vaio, il presidente della Repubblica ha voluto, con una mossa un po’ alla Guardiola, mettere al centro dell’attenzione un giocatore diverso: il rispetto. Declinato dall’Olimpico fino ai campetti di provincia. "Penso ai tornei giovanili, in cui i giovani sono di grande correttezza e talvolta gli adulti che assistono lo sono un po’ meno". Per poi sottolineare come "i campioni sono visti come modelli di riferimento da parte di tanti ragazzi e ragazze, perché anche il calcio femminile sta crescendo molto e questo dimostra come il pallone sia un fenomeno attorno al quale si raccoglie la nostra comunità".

Il calcio come collante sociale, una grande festa. A partire da stasera con l’Olimpico tutto esaurito che si gonfierà di bolognesi e milanisti. Per una sfida che ha evocato i ricordi del giovane Sergio. "Mister Italiano, quando lei è arrivato a Bologna sicuramente le hanno ricordato che quasi novanta anni fa la sua squadra veniva definita ‘lo squadrone che tremare il mondo fa’. Non soltanto novant’anni fa. Credo di aver assistito all’unica finale spareggio per lo scudetto (1964, vinta contro l’Inter, ndr): avevo poco più di vent’anni, quindi pensate quando tempo è passato. Però è difficile che il Milan con i tanti scudetti vinti e le tante coppe campioni conquistate possa tremare. Ma la storia gloriosa delle due società, garantisce che sarà un grande spettacolo di sport".

Mattarella non potrà vedere la finale ("sarò in volo di rientro dal Portogallo") e ha augurato che non finisca ai rigori, perché "è sempre un modo un tantino non dico deludente, ma casuale di concludere un torneo. Ma anche quello fa parte dell’emozione che il calcio riserva".

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