"Mi ha augurato il cancro». Quattro giornate a Sala. La Pro Sesto insorge: "Insultato dall’arbitro»
Serie D, ricorso ed esposto del club alla Procura Federale: "Esigiamo indagini"
"Preoccupazione e incredulità". Si sfoga così, la Pro Sesto, nel comunicato con cui reagisce alle quattro giornate di squalifica per "espressione offensiva all’indirizzo della Terna Arbitrale" comminate ad Alessandro Sala, espulso dopo essere stato sostituito durante la gara di Serie D vinta 2-1 lo scorso weekend, tra le mura del Club Milano. Mercoledì il centrocampista si era detto su Instagram "scosso e turbato da quanto accaduto, con la speranza che certe persone capiscano che certe cose non vanno mai dette né tanto meno pensate". Parole accompagnate da una foto della madre, in passato guarita da un cancro. Nessun riferimento ulteriore, ma il quadro è divenuto più chiaro dopo la decisione del giudice sportivo, a cui il club sestese ha reagito con un ricorso immediato, preceduto già lunedì da un esposto alla Procura Federale. "Il calciatore - si legge nella nota - sarebbe stato vittima di frasi gratuite e irriguardose da parte del direttore di gara, sulle quali la Pro Sesto esige le indagini del caso e la massima chiarezza".
La versione della società e del giocatore è che nel corso della gara Sala avrebbe chiesto il cambio al proprio allenatore dopo essere stato pesantemente insultato ("Ti venisse un tumore", cui avrebbe fatto seguito "Spero ti si rompa una gamba") e che solo successivamente alla sostituzione e all’espulsione decisa dal signor Caggiari di Cagliari ci sarebbe stata la frase ingiuriosa del giocatore (da cui le quattro giornate). Frasi udite da testimoni di ambo le società.
La risposta al ricorso da parte della Corte Sportiva d’Appello arriverà solo settimana prossima: contro l’Ospitaletto, domenica, Sala non sarà quindi a disposizione. Parallelamente si muoverà la Procura Federale riguardo all’esposto, l’esito è atteso non prima di qualche mese dopo le audizioni del caso, a cui potrebbero partecipare (se interpellati) anche i tesserati del Club Milano. Lo stesso direttore di gara ha dei precedenti simili a quelli per cui è accusato dalla Pro Sesto: nel febbraio 2023 è stato fermato per dieci giornate per un’espressione blasfema durante Olbia-Ancona. Ad agosto dello stesso anno venne accusato di essersi rivolto ai giocatori con "minacce e insulti razziali" durante Atletico Uri-Latte Dolce.
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