Abraham illude, Calhanoglu reagisce: Milan-Inter finisce 1-1
Il derby di andata lascia tutti i giochi aperti per il ritorno. Abraham apre le marcature a inizio ripresa, pareggio di Calhanoglu: il ritorno sarà decisivo per l'accesso alla finale di Coppa Italia

Milan-Inter
Milano, 2 aprile 2025 – Tutto ancora in gioco nella semifinale tra Milan e Inter. Il derby di andata finisce in parità, così tra tre settimane il ritorno deciderà chi tra Inzaghi e Conceicao andrà in finale di Coppa Italia. Partita vibrante a San Siro, protagonisti anche i portieri, poi il diagonale di Abraham apre la contesa a inizio secondo tempo, ma la classica stoccata di Calhanoglu riporta i conti in parità. L'uno a uno, non vale la regola dei gol in trasferta, obbligherà una delle due formazioni a vincere nel ritorno per andare in finale. Pareggio sostanzialmente giusto con alti e bassi dentro la partita. Sarà spettacolo assicurato.
Primo tempo senza gol
Inzaghi, privo di Lautaro, lancia Correa al fianco di Thuram, con Augusto e Darmian in fascia e Frattesi in mezzo assieme a Calhanoglu e Barella. Conceicao con Abraham prima punta supportato da Leao, Pulisic e Jimenez. Gli ospiti, cioè i nerazzurri, provano a partire forte con rotazioni e verticalità, soprattutto per aprire la scatola difensiva del Milan, che spesso ha avuto problemi in stagione, dall’altra parte i rossoneri abbozzano una pressione alta per impedire all’Inter di costruire, ma il primo squillo è di Correa che calcia dal limite di destro con Maignan reattivo. Il possesso è di Inzaghi, almeno in avvio, e Conceicao ordina subito ai suoi contromisure tattiche sulle uscite in marcatura, mentre con la palla tra i piedi è Leao a dare fiato alla manovra. Prima conclusione rossonera con Theo che spara un sinistro alto dal limite. Inter ancora vicina al gol al 21’.
Sul piazzato di Calhanoglu c’è la sponda di Bisseck per la zuccata di De Vrij: Abraham salva davanti a Maignan. Il Milan, invece, va in contropiede quando trova spazio in campo aperto e la velocità degli avanti è elettrizzante e pericolosa, anche se la manca la giocata giusta nella zona di rifinitura. Al 26’ il diavolo va vicino al gol con una percussione di Leao che impegna di mancino Martinez, bravo a deviare in angolo di piede. Buon ritmo dentro la partita, che è godibile, e c’è la sensazione che un gol possa saltare fuori. Al 37’ i nerazzurri sono aperti, così si infila Reijnders che imbecca in profondità Abraham, ma Martinez interviene tempestivamente in uscita salvando il risultato. L’Inter è comunque viva e Calhanoglu impegna Maignan su punizione al 41’. Tre minuti più tardi arriva l’occasionissima con il colpo di testa ravvicinato di Frattesi respinto dal portiere del Milan al termine di una splendida azione costruita degli ospiti che avevano smarcato Thuram in area. Il francese, invece di tirare, aveva scelto di assistere a centro area, probabilmente sbagliando scelta. E’ l’ultima emozione della prima frazione.
Calhanoglu risponde a Abraham
La ripresa si apre con il gol milanista. L’azione è insistita, praticamente di due minuti ininterrotti, poi la palla giunge ad Abraham che scaglia il diagonale destro da appena dentro l’area: 1-0 al 47’ e boato della sponda milanista di San Siro. L’Inter reagisce subito con una iniziativa di Barella che spara il tiro a giro su cui Maignan mette le mani. I nerazzurri si riversano in avanti alla caccia del pari e provano ad assaltare l’area rossonera, soprattutto sul lato sinistro con la classica connection Barella-Bastoni. Il Milan, dal canto suo, resiste e sfrutta ancora di più il contropiede con maggiori spazi in campo aperto con l’Inter protesa in avanti. Inzaghi decide di cambiare e sceglie Mkhitaryan, Pavard e Zalewski in luogo di Frattesi, Bisseck e Carlos Augusto, cercando soprattutto in fascia qualcosa in più. Ma è il Milan a essere più pericoloso, al cospetto di una Inter imprecisa e sfilacciata, e Leao ci prova in rovesciata su sviluppi da corner: palla alle stelle. Poche idee per i nerazzurri che sembrano non trovare la trama giusta per arrivare in area, mentre il Milan, più vispo, addomestica abbastanza bene la situazione. Ma con i campioni d’Italia non si può abbassare la guardia e così, al 67’, arriva il pari.
Zalewski, che è entrato in maniera ottima, organizza una buona azione sul lato sinistro, che poi si concretizza al limite dell’area con l’assist di Correa per il destro secco di Callhanoglu: 1-1. Conceicao, in reazione al pari, cambia subito con Sottil per Jimenez, alla ricerca di maggiore spinta a destra. I ritmi calano, anche perché la semifinale si gioca su 180 minuti e nessuna delle due vuole rischiare di arrivare al ritorno con uno svantaggio da recuperare e il pareggio terrebbe aperti tutti i giochi. L’Inter ha più possesso, il Milan agisce in contropiede e Conceicao prova le ultime carte nel quarto d’ora finale con Gimenez e Felix per dare maggiore estro all’attacco. Le mosse del tecnico, però, sbilanciano di più il Milan che rischia in contropiede quando Thuram si innesca sul vertice destro dell’area, ma il tiro cross è deviato di piede da Maignan che salva una situazione potenzialmente pericolosa. Al 79’ il Milan traballa ancora con Walker che cicca un pallone in area, si avventa Zalewski che da due passi calcia addosso a Maignan sprecando il vantaggio. I ritmi si riaccendono in un amen e i nerazzurri fiutano anche l’aria del successo negli ultimi dieci minuti, così è Mkhitaryan ad avere la palla buona, ma il sinistro è deviato in angolo. Dalla parte opposta è il solito Leao a esibirsi: tiro a giro che fa la barba al palo. Nel recupero non succede nulla e nessuno si prende rischi. Finisce uno a uno, tra venti giorni il verdetto nella gara di ritorno.
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