Derby Milan-Inter, le ultime sulle formazioni di Champions
Pioli spera ancora di recuperare Leao, Inzaghi ha un dubbio a centrocampo e davanti punta su Dzeko
Milano, 10 maggio 2023 – Riflettori accesi su San Siro questa sera per la semifinale di andata di Champions League, che vede affrontarsi i ‘cugini’ di Milan e Inter. L’appuntamento con il derby è alle 21 (diretta tv su Prime Video e in chiaro su Tv8).
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(di ILARIA CECCHI)
Sguardi concentrati, volti tesi: l’atmosfera a Milanello alla vigilia del primo Euroderby in semifinale di Champions è elettrica, un degno antipasto di quello che si avvertirà stasera, quando in un San Siro sold out il Diavolo proverà a ingabbiare il Biscione facendo affidamento su uno stadio amico e pronto a trascinare Maignan e compagni. Per la stracittadina si stimano oltre 10 milioni di incasso, un record. A tenere con il fiato sospeso tutto l’ambiente rossonero, oltre all’adrenalina pre derby, sono le condizioni di Rafael Leao, reduce dall’elongazione del lungo adduttore che l’ha fermato nel match con la Lazio. A dipanare i dubbi ci ha pensato lo stesso Stefano Pioli: “Se sta bene verrà convocato, saranno Rafa e il dottore a comunicarmi il verdetto a poche ore dal match. Leao ha caratteristiche uniche, ma se non ce la farà giocheremo con giocatori con altre doti”.
L’indiziato numero uno per sostituire il lusitano è Alexis Saelemaekers, mentre il resto dell’undici titolare non prevede sorprese, con il veterano Giroud pronto a scrivere un’altra pagina nella storia sua e del club senza pensare all’ennesimo confronto con Lautaro Martinez dopo la finale Mondiale: "Non è una cosa personale, lasciamo il passato alle spalle, ma ovviamente per me è una motivazione in più" le parole del numero 9, accompagnate da un sorriso sornione. Per una sfida che si gioca su 180 minuti serviranno qualità, attenzione e determinazione, tutte doti che in Champions non sono mai mancate a un Diavolo reduce da un grande percorso dove ha mietuto illustri vittime come gli Spurs o il Napoli: per questo motivo al tecnico emiliano poco importa se l’Inter viene data favorita, perché è conscio delle potenzialità del suo gruppo, capace di esaltarsi nei grandi confronti.
A dare il proprio sostegno direttamente da San Siro, inoltre, ci sarà anche il numero uno di RedBird, Gerry Cardinale, atteso questa sera a incitare di persona il suo Milan: “La mia carica agonistica è in circolo e voglio vincere più di ogni altra cosa. Ma dal punto di vista aziendale, non perderò di vista il fatto che dobbiamo anche qualificarci per la Champions dell’anno prossimo” le sue parole.
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(di MATTIA TODISCO)
Gli occhi della tigre li aveva tenuti in serbo per la vigilia del derby. Non svegliar l’Inzaghi che dorme, il detto rifatto con dovuta parafrasi, che il tecnico è ben sveglio e pur con la dovuta educazione risponde per le rime. Domanda diretta: sarebbe ancora una stagione positiva uscendo col Milan, dopo i problemi in campionato? Rischia di perdere l’aplomb, ma Inzaghi non è di animo mourinhiano e risponde con garbo, anche se dagli occhi trasuda orgoglio. "Ci si dimentica qualcosa di quanto fatto da questi ragazzi...”, afferma senza tirare in ballo sé stesso, che pure è parte in causa, guida tecnica, per ruolo il destinatario di strali e applausi a seconda dei venti. Inzaghi è, lo ammette, alla partita più importante della carriera. Se alla fine dei 90’ odierni il punteggio sarà in equilibrio, verrà scavalcata in graduatoria solo dal derby di ritorno e poi eventualmente dalla finale.
Sulla bilancia di fine stagione, il percorso europeo dovrà avere il suo peso. Potrebbe rimettere in equilibrio e addirittura sbilanciare verso il lato di allenatore e squadra il giudizio complessivo. Proprio l’avversaria, il Milan, insegna che si può vincere una Champions, Real e City permettendo, arrivando a trentasei punti dalla vetta (anno 2007, Inter campione d’Italia e rossoneri sul tetto d’Europa). L’Inter più recente impone di credere nelle proprie possibilità. Cinque vittorie di fila tra campionato e Coppa Italia. Manca un altro gradino per giocarsi un atto conclusivo totalmente insperato a inizio stagione. Sul web circola ancora il volto di Zanetti al momento dei sorteggi estivi. Bayern e Barcellona sembravano uno scoglio troppo alto, ma l’Inter ha surfato sull’onda di un entusiasmo e di una consapevolezza cresciuta già lo scorso anno nelle sfide (pur perse) contro Real Madrid e Liverpool.
Inzaghi ha seguito una filosofia sul turnover e la terrà: pochi cambi, ben studiati, solo le coppie d’attacco ruotano sempre. Uno soltanto è il dubbio di formazione, Calhanoglu o Brozovic in regia. Parte in panchina Lukaku, dentro Dzeko e Martinez. Contro Juve e Benfica la scelta ha pagato dividendi, visto che il belga ha segnato un rigore pesante in entrambe le circostanze.
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