Allegri torna al Milan: contratto triennale e rivoluzione in panchina

Massimiliano Allegri firma con il Milan: contratto triennale da 5 milioni a stagione. Rivoluzione in panchina.

di LUCA MIGNANI
30 maggio 2025
Massimiliano Allegri firma con il Milan: contratto triennale da 5 milioni a stagione. Rivoluzione in panchina.

Massimiliano Allegri firma con il Milan: contratto triennale da 5 milioni a stagione. Rivoluzione in panchina.

Mentre il Napoli convince Conte a restare, a Milano è un ritorno al passato, per costruire un futuro da Milan e per mandare in archivio un presente, tra ribaltoni e contestazioni, da ottavo posto. Senza Europa e con una Coppa Italia da iniziare ad agosto contro il Bari. L’esperienza insegna, questa volta. In ritardo, nel contempo con tempismo. Tradotto: Igli Tare prima, Massimiliano Allegri ora. Intesa col tecnico raggiunta ieri, contratto triennale (due anni con opzione sul terzo) a 5 milioni a stagione (più 2 di bonus) e separazione da Conceiçao ufficializzata in sera dopo che nel pomeriggio c’era stato l’incontro a Milano tra Allegri, il suo agente Giovanni Branchini, l’ad Giorgio Furlani e il ds Igli Tare: firma sul contratto. Nello staff lo storico vice Marco Landucci e Simone Padoin. In pochi giorni, il Diavolo ha voltato pagina. A mesi dal primo colloquio londinese di Tare con Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic. Mesi in cui Allegri era libero e mandava segnali. L’ex Juventus quasi prenotato da Aurelio De Laurentiis in caso di addio di Antonio Conte (che ieri ha deciso di restare, e intanto alla Juve si prepara l’addio di Giuntoli, con l’ingresso del francese Comolli), con tanto di biennale in caldo da 6 milioni a stagione. Sullo sfondo c’era anche il pericolo Inter, alle prese coi quattrini pesanti promessi dall’Al-Hilal a Simone Inzaghi e la sua conseguente, potenziale successione. In più, Vincenzo Italiano da ieri ufficiale a Bologna. Rischio di restare con il cerino in mano alto, in via Aldo Rossi. Così, fiutato il vento, finalmente assalto. Rivoluzionario, anche: l’investimento su Allegri è ben più sostanzioso dei precedenti, da Stefano Pioli (4 milioni), passando per Paulo Fonseca (2,5) fino al milione per sei mesi destinato a Sergio Conceiçao. I primi messaggi pubblici di Tare erano stati chiari, del resto: imparare dagli errori, ripartire subito, tutto è legato al risultato. Quelli di Allegri sono eloquenti. Secondo solo a Conte per media punti nella storia degli allenatori di Serie A con almeno 100 panchine: 2,24 per il tecnico azzurro, 2 per Max che però ha più del doppio delle partite sul curriculum (506-226). Negli ultimi 10 campionati portati a termine non è mai sceso sotto il quarto posto (settimo nel 2023, ma terzo senza penalizzazioni) e ha vinto 6 scudetti. Record in Coppa Italia: 5. Tris in Supercoppa. Ma criticato per il gioco del suo ultimo periodo bianconero: "Al Milan, quando disponeva di grandi calciatori, faceva un ottimo calcio", la risposta di qualche tempo fa firmata Adriano Galliani. A muso duro anche sulla Champions mai vinta: "Ha perso due finali con club sconosciuti, il Real di Ronaldo e il Barcellona di Messi". Altri tempi.

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