Beffato il Milan d’assalto. Un regalo al Feyenoord Conceição, ora si fa dura

Playoff di Champions, Maignan subito battuto dal tiro non irresistibile di Paixao . Il Diavolo crea, ma sbaglia tanto in zona gol: missione rimonta martedì a San Siro.

di LUCA MIGNANI
13 febbraio 2025
Rafael Leao, 25 anni, non è riuscito a concretizzare un paio di occasioni: ma aveva anche problemi fisici che lo hanno frenato

Rafael Leao, 25 anni, non è riuscito a concretizzare un paio di occasioni: ma aveva anche problemi fisici che lo hanno frenato

Il Milan torna sulle montagne russe. E dalla parte oscura della luna. Decisamente, oscura: l’accesso diretto agli ottavi gettato alle ortiche nella notte di Zagabria, l’andata dei playoff rovinata da una papera di Maignan e, soprattutto, da una prestazione che non ha saputo pareggiare la carica agonistica degli olandesi. Grande attesa per il poker d’assi, schierato per scelta e per forza da Conceiçao in mancanza di reali alternative, viste le assenze tra infortuni e squalifiche di Musah e Loftus-Cheek, tra gli altri. Attesa delusa, questa volta, dopo i convincenti squilli suonati in Coppa Italia con la Roma e in campionato contro l’Empoli.

Altra musica e altra storia, a Rotterdam. Anche per “El Bebote” Gimenez, tornato qui a nemmeno due settimane dall’addio. E rimasto a secco, come i suoi compagni. Ma accolto dagli applausi del De Kuip, dopo la sostituzione, che non ha dimenticato i 16 gol stagionali messi a segno per i biancorossi. Sull’economia della partita pesa innegabilmente l’immediata papera di capitan Maignan, dopo il primo di una serie di guizzi firmati Paixao, mai realmente contenuto da Walker, mai adeguatamente raddoppiato. Pioggia immediata e forte, nella vasca del De Kluip: zampate, ruggiti sponda Rotterdam. Il clima ruvido che Conceiçao si aspettava.

Non si aspettava certo l’atteggiamento della sua squadra, invece: stecche in costruzione e incomprensioni agevolate dalle compatte letture della casa. "Abbiamo alzato il livello dopo il mercato", le parole di Ibrahimovic nel pre-gara. È così, ma non si vede. Gli olandesi corrono meglio (oltre due chilometri in più, solo all’intervallo), sfondano ripetutamente aprendosi varchi in corsia, laddove raddoppiano con furore che i rossoneri non riescono mai a pareggiare. Nonostante qualche guizzo di un Leao tornato titolare: "Ovvio che si parli di lui, è uno dei migliori al mondo", Ibra dixit. Era partito dalla panchina, nel recente passato, "per mia scelta", aveva detto Conceiçao.

Problemi alla caviglia, però, palesati dal numero dieci. Che prima prende un anti-infiammatorio, poi un “rigorino” nell’incrocio di gambe con Beelen. Sanchez non è d’accordo. Non è serata per il portoghese, nemmeno per Pulisic che non trova mai la posizione o lo spunto. Qualche nota azzeccata dall’eleganza di Joao Felix, ma sono trilli isolati che cadono nel vuoto. Così come i movimenti di un Gimenez lontano parente di quello apprezzato di recente, a San Siro, e in passato, qui. Tutto da rifare, settimana prossima. Ora si rischia.

Le altre gare: Celtic-Bayern 1-2, Monaco-Benfica 0-1.

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