Conceição, il Diavolo sulla graticola: "Conta solo vincere, capisco i tifosi"
Contestazione in arrivo, alle 20,45 contro la Lazio un Milan senza vie d’uscita: "Se resto, cambiamo modulo"

Sergio Conceição, 50 anni, ha rilevato la panchina del Milan da Fonseca
"Vincere, vincere, vincere". Nelle parole, ancor più nello sguardo, tutta la volontà di Sergio Conceiçao di far passare la nottata. Anzi, le nottate: da Zagabria a Rotterdam, da Torino a Bologna. La rabbia è più controllata rispetto al Dall’Ara, l’orgoglio sempre pronto a scattare fuori: "Sono un vincente, da allenatore come da giocatore. Quando le cose non vanno bene l’amaro che sento è enorme e qualche sfogo è legato a questo. L’angoscia dei tifosi è anche la mia".
Proprio i tifosi hanno fatto ripartire sonoramente la contestazione. Venerdì lo striscione ("andatevene tutti: indegni") esposto sia a Casa Milan che a Milanello, ieri l’annuncio di uno "sciopero" nei primi quindici minuti di questa sera (fischio d’inizio alle 20.45 a San Siro). Contestata la società ("Proprietà invisibile, Cardinale non pervenuto a Milano da settembre") e Ibrahimovic, ossia "collaboratori che si sono contraddistinti unicamente per travestimenti o interviste che vanno oltre il ridicolo". Il riferimento all’ultima, con parole più datate ma uscite dopo l’eliminazione della Champions e dopo il ko di Torino, come "siamo la nuova scuola, rock’n’roll, abbattiamo i muri". Aria che resta pesante: fuori, con la spaccatura tra Cardinale e Ibra da una parte, Furlani ed Elliot dall’altra, a rinfacciarsi ad esempio il mancato arrivo di Conte. Mentre si cerca un nuovo direttore e in pole ci sarebbe l’ex Juventus e Tottenham Paratici. Aria pesante anche in spogliatoio, gioco forza. Che Conceiçao cerca in ogni modo di spazzare via, cancellando il passato. Da una parte quello del Milan: "Prima qui vincere la Champions era un obiettivo, ma parliamo di altri tempi". Dall’altra il suo con la Lazio: "Bei ricordi, ma vorrei vincere anche se dall’altra parte ci fossero i miei genitori". Il portoghese vuole guardare oltre, avanti. "Avrò settimane "pulite" e lavoreremo su un nuovo modulo". Su una difesa a tre, lascia intendere. "Se ce l’avrò, il tempo...": riferimento sorridente alla lista in continuo aggiornamento dei potenziali successori, dal traghettatore Tassotti ai "soliti" Conte, Allegri, Sarri, De Zerbi, passando per il nuovo che avanza, ossia Fabregas. Tiene botta, Conceiçao. A Bologna avrebbe voluto puntare dal primo minuto su Pulisic, "ma il dottore mi ha detto che non si poteva. Dobbiamo gestirlo, non è ancora al top". E non su Joao Felix: "Deve stare più alto, ha le qualità per decidere con gol o assist". Una scelta che potrebbe essere proposta questa sera, con Musah accentrato e Reijnders alzato tra le linee. Scalpita anche Sottil, così come Tomori dietro.
Le probabili formazioni. Milan (4-2-3-1): Maignan; Jimenez, Thiaw, Pavlovic, Theo Hernandez; Musah, Fofana; Pulisic, Reijnders, Leao; Gimenez. All. Conceiçao. Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Patric, Gila, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Tchaouna. All. Baroni. Arbitro: Manganiello di Pinerolo. Ora e tv: 20.45, Dazn e Zona Dazn (canale 214 Sky).
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